ALABAMA (USA): ESECUZIONE SOSPESA PER DETENUTO MALATO DI CANCRO E CON VENE DANNEGGIATE
22 febbraio 2018: L’esecuzione di Doyle Hamm, 61 anni, bianco, è stata sospesa. Era fissata per le 6 di pomeriggio. Come avviene quasi sempre prima delle esecuzioni, il difensore di Hamm ha presentato quello che viene definito “appello dell’ultimo minuto” alla Corte Suprema degli Stati Uniti. In questo caso (come aveva già fatto in diversi altri ricorsi) il difensore di Hamm, Bernard Harcourt, aveva segnalato che le gravi condizioni fisiche dell’imputato (un cancro al cranio e un linfoma in fase terminale) e una storia di tossicodipendenza ed epatite C avevano danneggiato le vene, rendendole inadatte all’iniezione letale. Alle 9 di sera la Corte Suprema aveva dato il via libera all’esecuzione, facendo propria un’opinione già espressa dalla Corte d’Appello dell’11° Circuito, che aveva accettato un parere medico che individua in alcune vene degli arti inferiori delle possibili alternative. I paramedici hanno cercato per oltre due ore di inserire l’ago per l’endovenosa nelle vene sotto il ginocchio, ma quando ormai mancavano 25 minuti alla mezzanotte, momento in cui sarebbe scaduta la validità del mandato di esecuzione, Jeff Dunn, il capo dell’Amministrazione Penitenziaria, ha sospeso l’esecuzione ritenendo che non fosse rimasto tempo sufficiente. Hamm è stato condannato a morte nel dicembre 1987 per aver ucciso, il 24 gennaio 1987, durante una rapina, Patrick Cunningham. Nei giorni scorsi sulla stampa erano apparsi diversi articoli dove si pronosticavano seri problemi con l'esecuzione di Hamm. (Fonti: whnt.com, 22/02/2018)
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