GIAPPONE: CONDANNATO A MORTE PER TRE OMICIDI NELLA CASA DI RIPOSO
22 marzo 2018: Un tribunale giapponese ha condannato a morte un ragazzo di 25 anni per aver ucciso tre anziani residenti in una casa di riposo per cui lavorava a Kawasaki, vicino Tokyo, nel 2014. Il tribunale distrettuale di Yokohama ha giudicato Hayato Imai colpevole di aver ucciso Tamio Ushizawa, 87 anni, Chieko Nakagawa, 86 anni, e Nobuko Asami, 96 anni, gettandoli dai balconi della struttura nella città, nella prefettura di Kanagawa. Imai si è dichiarato non colpevole, sostenendo di aver fatto dichiarazioni false per sfuggire alle pressioni della polizia durante gli interrogatori, ma il giudice Hidetaka Watanabe ha affermato che "non c'era nessuna pressione da parte degli agenti di polizia e le spiegazioni erano razionali", inoltre la sua confessione iniziale era "altamente credibile". I pubblici ministeri avevano chiesto la pena di morte, dicendo che ciò che ha detto agli investigatori corrispondeva alla scena del crimine e la sua confessione non era immaginaria, ma basata su esperienze e ricordi reali. Il team di difesa aveva chiesto per Imai l’assoluzione, dicendo che le morti delle vittime potevano essere in realtà dei suicidi. Ushizawa morì dopo essere caduto da un balcone della struttura nel novembre 2014, e Nakagawa e Asami morirono alla stesso modo in due diverse occasioni nel mese successivo. La polizia inizialmente ignorò che i decessi si fossero verificati in serie nella stessa struttura. I sospetti giunsero solo a settembre 2015, provocando l'arresto di Imai il 15 febbraio 2016. Imai era stata l'unica persona a lavorare nei turni di notte quando i tre morirono. Secondo la polizia, Imai avrebbe detto durante gli interrogatori iniziali di aver assassinato i tre perché riteneva che prendersi cura di loro fosse "problematico". Imai lavorava nella struttura dalla primavera del 2014. (Fonti: Kyodo, 22/03/2018)
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