IRAN: IMPICCATO NEL CARCERE DI SAVEH
30 aprile 2018: Secondo l'agenzia di stampa degli studenti iraniani (ISNA), nella mattinata un prigioniero è stato messo a morte nella prigione di Saveh con l'accusa di aver violentato e ucciso un bambino di cinque anni. Il prigioniero è stato identificato come Reza Salehi, 34enne al momento dell'esecuzione. Qasem Abdollahi, capo del ministero della Giustizia nella provincia di Markazi, ha dichiarato: "Reza Salehi fu arrestato pochi dopo l'inizio dell'indagine. Ha confessato di aver visitato la madre del bambino la notte dell'omicidio, ma ha solo confessato di aver colpito il bambino, non lo stupro. Tuttavia, sulla base delle prove, i giudici hanno capito che il bambino è stato abusato". Abdollahi ha aggiunto che "dopo che la Corte Penale ha emesso la sentenza a Saveh, il verdetto è stato contestato, tuttavia la Corte Suprema ha approvato la sentenza e, successivamente, al Capo della Magistratura è stato chiesto il permesso (Estijaz) di eseguire la pena di morte, che è stata autorizzata il 28 aprile." L’alto funzionario ha spiegato, "Nel caso di Estijaz, l'esecuzione viene eseguita anche se i parenti perdonano l'imputato o chiedono il prezzo sangue. In questo caso, il parente più prossimo ha chiesto il prezzo del sangue ma l'imputato è stato impiccato nella prigione di Saveh con l'accusa di aver stuprato Tabassom Bodaqi, un bambino di cinque anni." Pertanto Reza Salehi è stato giustiziato con l'accusa di stupro, non per l’omicidio. (Fonti: Iran Human rights, 30/04/2018)
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