IRAN - Dichiarazione congiunta delle ONG evidenzia la continua impunità per il massacro del 1988
15 settembre 2024: 15 settembre 2024 - IRAN. Dichiarazione congiunta delle ONG evidenzia la continua impunità per il massacro del 1988 del regime iraniano e le continue violazioni dei diritti umani Una dichiarazione congiunta appena presentata al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha riportato l'attenzione sulla situazione dei diritti umani del regime iraniano, in particolare per quanto riguarda il massacro dei prigionieri politici del 1988 e la persecuzione in corso delle famiglie che cercano giustizia. La dichiarazione, rilasciata da una coalizione di organizzazioni non governative, chiede un'azione urgente per affrontare la cultura dell'impunità che ha permesso al regime iraniano di sfuggire alle responsabilità per decenni. Il massacro del 1988, descritto nel rapporto come un attacco “sistematico” e “diffuso” alla popolazione civile, ha comportato l'esecuzione e la sparizione forzata di migliaia di prigionieri politici, tra cui donne e bambini, tra luglio e settembre 1988. Secondo la dichiarazione, la maggior parte delle vittime erano membri e sostenitori dell'Organizzazione Mojahedin del Popolo dell'Iran (PMOI/MEK), sebbene siano stati presi di mira anche altri gruppi politici di sinistra. “A distanza di tre decenni e mezzo - oltre 35 anni - le sparizioni forzate continuano”, si legge nel rapporto, che sottolinea il trauma persistente e le domande senza risposta delle famiglie delle vittime. Uno dei casi più toccanti di questa persecuzione continua è quello della prigioniera politica Maryam Akbari-Monfared, incarcerata da 15 anni senza un solo giorno di permesso. I fratelli di Akbari-Monfared erano tra le persone scomparse durante il massacro del 1988 e lei ha cercato senza sosta di ottenere responsabilità all'interno delle mura del carcere. Nel 2016 ha presentato una denuncia ufficiale alla magistratura, chiedendo risposte sulla sorte dei suoi fratelli. Le autorità iraniane hanno risposto aumentando la pressione su di lei, negandole anche il diritto di visita ed esiliandola in un carcere remoto. Le è stato comunicato che il suo rilascio sarebbe stato subordinato al ritiro della sua richiesta di responsabilità. Nel luglio 2023, Akbari-Monfared ha dovuto affrontare ulteriori accuse, estendendo la sua condanna di altri 2 anni. La dichiarazione sottolinea che le famiglie come quella di Akbari-Monfared sono spesso “prese di mira, perseguitate e punite” per aver cercato giustizia. Questo modello di molestie e soppressione è emblematico del più ampio problema dell'impunità in Iran, dove coloro che sfidano il regime vengono sistematicamente messi a tacere. La dichiarazione congiunta cita anche un rapporto separato del professor Javaid Rehman, ex relatore speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani in Iran, che condanna il massacro del 1988 come un crimine contro l'umanità e un atto di genocidio. “Ci sono prove considerevoli che le uccisioni di massa, le torture e altri atti disumani contro i membri del PMOI siano stati condotti con intenti genocidi”, afferma il rapporto. Il rapporto prosegue descrivendo come il massacro abbia fatto seguito a una fatwa emessa dall'allora Guida suprema iraniana Ruhollah Khomeini, che ordinava l'esecuzione di tutti i membri del PMOI che non “si pentivano”. Il rapporto chiede alla comunità internazionale di istituire un meccanismo di responsabilità per ritenere i funzionari iraniani responsabili del massacro e di altre atrocità in corso. “Il continuo occultamento del destino di migliaia di oppositori politici... equivale al crimine contro l'umanità della sparizione forzata”, ha dichiarato il Prof. Rehman, aggiungendo che non dovrebbe esserci ‘alcuna impunità per queste gravi violazioni dei diritti umani’. La dichiarazione si conclude esortando gli Stati membri delle Nazioni Unite a utilizzare il principio della giurisdizione universale per indagare e perseguire i funzionari iraniani responsabili del massacro del 1988 e di altre gravi violazioni dei diritti umani, compresi i crimini contro l'umanità e il genocidio. La dichiarazione congiunta presentata al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite è stata approvata da diverse organizzazioni non governative, tra cui: International Federation of Business and Professional Women Women’s Human Rights International Association Association Internationale pour l’égalité des femmes Edmund Rice International Limited France Libertes: Fondation Danielle Mitterrand Human Rights Research League Les femmes, la force du changement WomenNC-NC Committee for CSW/CEDAW Association of World Citizens Hands Off Cain Italian Federation for Human Rights Women’s UN Report Network (WUNRN) US Women’s Caucus at the United Nations Justice for Victims of 1988 Massacre in Iran (JVMI) Nouveaux Droits de l’Homme (France) Association des femmes Iraniennes en France (AFIF) Comité de Soutien aux Droits de l’Homme en Iran (CSDHI) Association delle Donne Democratiche Iraniane in Italia Association of Anglo-Iranian Women in the UK Association des jeunes Iraniens pour la démocratie et la liberté-Luxembourg Association IranRef (Belgium) Iranska Kvinnosamfundet i Sverige (Sweden) Anglo-Iranian Professionals Association of Iranian Political Prisoners-UK Associazione Italiana per i Diritti Umani in Iran
https://www.ncr-iran.org/en/news/human-rights/ngos-joint-statement-highlights-continuing-impunity-for-iranian-regimes-1988-massacre-and-ongoing-human-rights-violations/ (Fonte: ncr-iran.org)
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