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MALESIA: CONDANNATO A MORTE PER AVER UCCISO E BRUCIATO LA FIDANZATA INCINTA

19 ottobre 2025:

L'Alta Corte di Klang, nello stato malese di Selangor, il 15 ottobre 2025 ha condannato all’impiccagione un uomo per aver ucciso e bruciato la sua fidanzata incinta a Sabak Bernam, due anni fa.
Il giudice Norazlin Othman ha emesso la sentenza capitale nei confronti di Muhammad Fakrul Aiman ​​Sajali, 22 anni, dopo che l’imputato si è dichiarato colpevole.
Muhammad Fakrul Aiman ​​era accusato dell'omicidio di Nur Anisah Abdul Wahab, 21 anni, avvenuto a Jalan Sungai Limau tra le 20:30 del 22 maggio e le 8:00 del 23 maggio 2023.
L'accusa, ai sensi dell'articolo 302 del Codice penale, prevede per l’imputato la pena di morte o la reclusione per un periodo non inferiore a 30 anni e non superiore a 40 anni con l’aggiunta, se non condannato a morte, di almeno 12 frustate.
Nella sua sentenza, Norazlin ha affermato che la Corte è soddisfatta della dichiarazione di completa colpevolezza dell'imputato e dell'accettazione della veridicità dei fatti e delle prove presentate dall'accusa. Ha affermato che, data la gravità del crimine, descritto come crudele e premeditato, risulta giustificata una pena più severa rispetto a un atto di violenza impulsivo. "In questo caso, non solo è andata persa una vita, quella della vittima, ma anche quella del suo bambino non ancora nato, che era alla diciottesima settimana di gestazione. L'autopsia condotta dal Dipartimento di Medicina Legale dell'Ospedale Sungai Buloh ha rivelato segni di ustioni che coprivano quasi tutto il corpo della ragazza. Ancora più orribile – ha continuato il giudice - l'addome della vittima era squarciato. Secondo quanto riferito, l'imputato avrebbe colpito la vittima alla testa con un bastone, facendola cadere, prima di trascinarla sul bordo di un tombino, prendere un coltello dall'auto, accoltellarla all'addome e tagliarle il collo", ha aggiunto.
In precedenza, il sostituto procuratore Nurul Ashiqin Zulkifli aveva presentato al tribunale 112 prove, tra cui un'ecografia del feto, un coltello, un bastone e gli abiti della vittima.
Nurul Ashiqin, nella sua memoria, ha affermato che il reato era estremamente grave in quanto comportava la perdita di vite umane, in particolare quella di una donna incinta. "Il modo in cui la vittima è morta è stato troppo crudele e non avrebbe dovuto essere trattata in quel modo... l'imputato aveva un piano per commettere il crimine e questo reato coinvolge aspetti di interesse pubblico e dovrebbe essere di lezione per tutti", ha affermato.
Nel frattempo, l'avvocato Muhammad Nor Tamrin, evidenziando le attenuanti, ha affermato che il suo cliente era stato trasformato in un capro espiatorio, sostenendo che un esame del DNA svolto dal Dipartimento di Chimica della Malesia ha confermato che il feto di 18 settimane non apparteneva a Muhammad Fakrul. Ha affermato che l'imputato era stato anche sottoposto a pressioni da parte di un uomo che sosteneva di essere il marito della cugina della vittima, che lo avrebbe minacciato affinché si assumesse la responsabilità della gravidanza.
"L'imputato è uno studente di un istituto di istruzione superiore senza precedenti penali o disciplinari e ha conseguito eccellenti risultati accademici, ottenendo una media dei voti all'esame finale di 3,80", ha affermato.
L’avvocato difensore aveva quindi esortato il tribunale a considerare l'imposizione della pena minima, tenendo conto che la dichiarazione di colpevolezza dell'imputato è stata presentata prima dell'inizio del processo.

(Fonte: BERNAMA, 15/10/2025)

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