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Jafar Panahi, regista iraniano |
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NTC: 600 FIRMATARI APPELLO PER PANHAI
28 maggio 2010: come già riportato da Nessuno tocchi Caino, il 25 maggio è stato rilasciato in Iran il regista Jafar Panahi, detenuto dal marzo scorso nel carcere di Evin, a Teheran. Il cineasta, che dieci giorni prima aveva iniziato lo sciopero della fame, è stato rimesso in libertà dopo il pagamento di una cauzione di circa 200 mila euro.
Nessuno tocchi Caino aveva nelle scorse settimane rivolto un Appello al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi affinché intervenisse in favore dell’immediata liberazione di Panahi.
L’appello è stato sottoscritto da circa 600 persone, cui va il ringraziamento dell’Associazione.
Tra i firmatari: Marco Pannella, Emma Bonino (vice presidente Senato), Elisabetta Zamparutti (deputato radicale eletta nel Pd), Sergio D’Elia (segretario Nessuno tocchi Caino), Marco Cappato (segretario Associazione Luca Coscioni), Rocco Berardo (consigliere regionale Lazio), Cinzia Bianconi (avvocato), Francesca D’Aloja (attrice), Fulvio Abbate (scrittore), Giampiero Mughini (scrittore), Maurizio Tortorella (giornalista), Francesco Patierno (regista), Paolo Menis (consigliere regionale FVG), Andrea Colombo (giornalista).
Non è chiaro quali siano le accuse mosse a Panahi, anche se i casi trattati dai tribunali rivoluzionari riguardano in genere aspetti legati alla sicurezza.
Un funzionario governativo iraniano ha detto che la detenzione di Panahi non è di natura politica e che il regista è sospettato di aver commesso non specificati “reati”.
Panahi, 49 anni, uno dei simboli del dissenso contro il governo del presidente Mahmoud Ahmadinejad, era stato arrestato nella sua casa di Teheran il 2 marzo scorso insieme ad altre 16 persone, tra le quali la moglie e la figlia.
Molti furono successivamente rilasciati, mentre il regista fu accusato dal ministro della Cultura Mohamma Hosseini di aver girato un film "anti-regime" in cui raccontava le proteste scoppiate nel Paese dopo la rielezione di Ahmadinejad. (Fonti: NtC, 28/05/2010)
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