NIGERIA: GOVERNATORE DELLO STATO DI EDO CONCEDE IL PERDONO A DUE PRIGIONIERI, COMMUTA CONDANNA A MORTE DI ALTRI DUE, MA FIRMA ORDINE DI ESECUZIONE DI DUE CONDANNATI A MORTE
18 ottobre 2012: il Governatore dello Stato nigeriano di Edo, Comrade Adams Oshiomhole, ha concesso l'amnistia a due prigionieri condannati a morte: il 32enne Monday Odu, che era minorenne quando è stato condannato nel 1997 per omicidio, e il 52enne Calistus Eke, condannato per rapina a mano armata nel 1996.
Il Governatore ha anche commutato in ergastolo la condanna a morte di altri due: Tijani Mustapha e Zubem Abduramma, entrambi condannati per associazione a delinquere e rapina a mano armata.
Parlando dopo la concessione della grazia a Odu e Eke, Oshiomhole ha detto: "Abbiamo esercitato la nostra prerogativa di concedere il perdono e vi abbiamo liberato dal carcere convinti che abbiate imparato la lezione. Potete ancora essere utili alla società e a voi stessi.” A Odu ed Eke il Governo ha promesso rispettivamente 100.000 e 200.000 naira nigeriani (circa 600 e 1200 dollari) per iniziare a rifarsi una vita. "Spero che sarete in grado di fare qualcosa di positivo fuori dal carcere", ha detto il governatore.
Il 22 ottobre, il governatore Oshiomhole ha reso noto di avere commutato in ergastolo, il 26 settembre, la condanna a morte nei confronti di un altro detenuto, Olu Fatogun, condannato per rapina a mano armata. "Il caso di Olu Fatogun – ha detto – è stato esaminato dal consiglio consultivo sulla clemenza, il quale ha raccomandato che la sua condanna a morte venisse confermata ed eseguita, ma io ho rifiutato la raccomandazione, ordinando invece che la condanna a morte venisse commutata in ergastolo.”
Il governatore ha anche confermato di avere invece firmato gli ordini di esecuzione nei confronti di due condannati a morte per omicidio: Daniel Nsofor e Osayinwinde Agbomien.
Oshiomhole ha spiegato che Agbomien aveva ucciso la sua vittima, smembrato il suo corpo e sepolto le parti in luoghi diversi per evitare di essere scoperto, aggiungendo che quando il detenuto è stato portato in tribunale aveva detto che il suo reato è stato un errore, ma il modo in cui ha trattato il corpo indicava che l’atto era stato raccapricciante, premeditato e crudele.
Nel caso di Nsofor, Oshiomhole ha detto che ha approvato la sua condanna a morte, perché dopo aver rapinato la sua vittima, una donna, dei suoi beni, l'ha sottoposta a una tortura e a una prova orrende e, successivamente, l'ha uccisa. (Fonti: dailynews.gm, 18/10/2012; allafrica.com, 22/10/2012)
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