USA: PROVIENE DAL 2% DELLE CONTEE LA MAGGIOR PARTE DEI CASI CAPITALI
2 ottobre 2013: uno studio del Death Penalty Information Center (DPIC) indica che la maggior parte delle condanne a morte e degli enormi costi del sistema capitale provengono dal 2% delle contee degli Usa.
Lo studio, The 2% Death Penalty: How a Minority of Counties Produce Most Death Cases at Enormous Costs to All, smentisce l’assunto che negli Usa la pena di morte venga applicata in maniera estensiva: la maggior parte (52%) delle esecuzioni effettuate dal 1976 ad oggi (1320 al momento della chiusura dello studio) provengono da condanne a morte emesse nel 2% delle contee degli Usa, e lo stesso 2% delle contee ha mandato nei bracci della morte la maggior parte (56%) dei detenuti (3,125) che vi si contavano il 1° gennaio di quest’anno. Più precisamente, tutte le esecuzioni provengono dal 15% delle contee, e tutti i detenuti dei bracci della morte provengono dal 20% delle contee.
Molte di queste contee rappresentano zone ad altissima densità abitativa, ma anche tenendo conto di questo, tutte le esecuzioni provengono da contee che nel complesso rappresentano il 15,6% della popolazione Usa, e tutti i detenuti dei bracci della morte provengono da contee che rappresentano il 24,7% della popolazione Usa.
Il totale delle contee negli Usa è 3143. Ogni singola decisione di chiedere una condanna a morte viene presa dal procuratore distrettuale di una singola contea, che deve rendere conto solo agli elettori di quella contea, ma le cui decisioni vengono poi pagate, in termini di costi finanziari del processo capitale, dai cittadini dell’intero stato, ed alcuni dei costi (ricorsi alle corti d’appello federali e Corte Suprema degli Stati Uniti) finiscono per ricadere addirittura a livello nazionale.
Le contee che fanno ricorso più spesso alla pena di morte sono anche quelle che subiscono il più alto numero di sentenze annullate, e molte sono state giudicate responsabili di “gravissimi errori giudiziari”. L’annullamento di processi comporta, sempre per rimanere al fattore economico, altissimi costi ulteriori. Lo studio indica alcuni esempi: la Contea di Maricopa in Arizona ha, in rapporto alla popolazione, il quadruplo dei casi capitali pendenti rispetto ad aree metropolitane come Los Angeles o Houston, e il procuratore distrettuale di quella contea è stato recentemente radiato per negligenza grave.
La contea di Philadelphia, che è terza come numero di detenuti nel braccio della morte della Pennsylvania, è anche la contea che, in tutto lo stato, paga di meno i difensori di ufficio.
A New Orleans, durante il mandato di un singolo procuratore distrettuale sono state emesse 4 condanne a more in seguito annullate completamente per comportamento inadeguato della Pubblica Accusa, con la scarcerazione degli imputati, e con un rimprovero grave da parte della Corte Suprema degli Stati Uniti.
Lo studio si conclude notando che recentemente diversi stati hanno deciso di abolire la pena di morte anche in base alle considerazioni economiche. Altri stati hanno iniziato il percorso per l’abolizione, perché sempre più diffusa è l’opinione che i processi capitali vadano a vantaggio di pochi che cercano visibilità, mentre gli alti costi finiscano per ricadere sull’intera collettività. (Fonti: DPIC e deathpenaltyinfo.org/twopercent, 02/10/2013)
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