EMIRATI ARABI UNITI: EVITA L’ESECUZIONE PERCHÉ NON SI TROVANO I PARENTI DELLA VITTIMA
3 ottobre 2013: un uomo riconosciuto colpevole di omicidio negli Emirati Arabi Uniti non sarà giustiziato dal momento che i tribunali non riescono a trovare i parenti della vittima.
Nei casi in cui gli eredi della vittima non possono essere rintracciati le autorità locali prendono il loro posto e in questo caso, il pubblico ministero.
La Corte Suprema Federale ha stabilito che poiché i parenti non possono essere consultati (in base alla sharia possono scegliere la pena di morte, il prezzo del sangue o la grazia) il prezzo del sangue resta come unica opzione, dal momento che le autorità non possono chiedere la condanna capitale.
La Corte ha chiarito che la volontà della moglie della vittima, che era presente al processo, non può essere prese in considerazione perché la donna non è una parente di sangue e non si può dimostrare che sia una erede legittima.
La Corte ha fissato un prezzo del sangue di 200.000 dirham, da versare su un suo conto fino a quando i parenti di sangue si faranno avanti. Si tratta di una decisione definitiva e la sentenza non potrà essere mutata.
Il killer fece irruzione nella casa della vittima che dormiva il 12 giugno 2006, gli coprì il volto con un fazzoletto imbevuto di cloroformio e lo pugnalò a morte prima di svaligiare la casa.
Il tribunale penale di Sharjah lo ha condannato a morte. L’uomo ha anche ricevuto tre anni di carcere e una multa di 1.000 dirham per essere entrato negli Emirati Arabi Uniti con un passaporto falso.
Il verdetto è stato confermato dalla Corte d'Appello di Sharjah, tuttavia l’uomo ha portato il caso alla Corte Suprema Federale, sostenendo che ci fosse stato un errore nell'applicazione della legge, dal momento che solo il punto di vista della moglie era stato preso in considerazione. Ha pagato il prezzo del sangue nel giugno scorso. (Fonti: TheNationalUAE, 02/10/2013)
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