CINA: ALTA CORTE ASSOLVE UN UOMO DOPO SEI ANNI NEL BRACCIO DELLA MORTE
22 agosto 2014: un tribunale cinese ha dichiarato innocente un uomo condannato a morte sei anni fa per un duplice omicidio, in un caso che ha evidenziato le lacune nel sistema giudiziario del Paese.
Nian Bin, un ex proprietario di una bancarella di alimenti di 38 anni, era stato condannato a morte nel 2008 per l’avvelenamento di due bambini e tenuto in carcere da allora. Il suo processo ha attraversato molteplici appelli, con gli avvocati che sostenevano che le prove contro di lui erano insufficienti e che la polizia lo aveva torturato per farlo confessare, fino a quando l'Alta Corte della Provincia del Fujian ha annullato la sua condanna e lo ha liberato.
Assoluzioni nel sistema giudiziario cinese sono estremamente rare, considerato che il 99,93% degli imputati è stato giudicato colpevole nel 2013, secondo le statistiche ufficiali. La Cina ha di tanto in tanto esonerato detenuti condannati ingiustamente dopo che altri hanno confessato i loro crimini oppure, in alcuni casi, perché la presunta vittima di omicidio è stata poi ritrovata viva.
L'uso della forza per estorcere confessioni rimane diffuso nel Paese, portando a una serie di errori giudiziari. Nian ha detto durante il processo che la polizia lo aveva appeso a un gancio e picchiato fino a quando ha confessato. Era stato arrestato dalla polizia nel 2006, dopo che due bambini erano morti e altri quattro membri di una famiglia vicino a casa sua si erano ammalati per aver ingerito veleno per topi.
"Nessuna delle prove presentate nel caso è stata adeguatamente verificata", ha detto la corte del Fujian in un post sul suo microblog che annuncia l'innocenza di Nian. Il suo avvocato Si Weijiang ha scritto in un messaggio on-line: "Speriamo che l’annullamento del verdetto in questo caso possa consentire l’annullamento di altri verdetti ingiustiâ€. (Fonti: AFP, 22/08/2014)
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