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L'Asseblea Generale delle Nazioni Unite |
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PENA DI MORTE: I COMMENTI SUL VOTO ONU PRO MORATORIA
18 dicembre 2014: Nessuno tocchi Caino ha seguito in diretta con le Nazioni Unite dal salone del Partito Radicale, in via di Torre Argentina 76, il voto sulla Risoluzione e lo ha commentato anche con collegamenti telefonici con chi è stato protagonista di questa battaglia.
Il primo commento è stato quello di Paolo Gentiloni, il Ministro degli Esteri italiano, per il quale "il risultato raggiunto all'Assemblea Generale dell'ONU corona l'impegno dell'Italia e dei partner internazionali" mentre "il numero di voti a favore della moratoria universale della pena di morte ... è motivo di orgoglio per l'Italia". Per il titolare della Farnesina, "a questo successo hanno contribuito in maniera determinante la diplomazia e la società civile italiane" e ha ricordato la costituzione di una task force lo scorso mese di luglio oltre allo storico impegno su questa battaglia di Emma Bonino.
Emma Bonino ha salutato il cambio di voto, in parte inaspettato, di alcuni Paesi come la Guinea Equatoriale, che per la prima volta ha votato a favore e la Birmania che invece è passata dal voto contrario all'astensione marcando un'apertura importante del continente asiatico, finora impenetrabile a questa battaglia fatte salve alcune eccezioni come la Mongolia.
Per Emma Bonino comunque la democrazia e la battaglia per l'abolizione della pena di morte sono, anche rispetto al voto dell'UNGA, non un evento ma un processo che bisogna mantenere vivo.
E' poi intervenuto l'ex Ministro degli Esteri, Ambasciatore Giulio Maria Terzi, per il quale è giunto il momento per l'introduzione di un inviato speciale del Segretario Generale dell'ONU sul tema della pena di morte. Per l'Ambasciatore Terzi questa battaglia da grande dignità al nostro Paese e ci rende orgogliosi di essere italiani, capaci di affermare i nostri valori nel mondo.
Il Direttore generale degli affari politici del Ministero degli Esteri del Benin, Eric Saizonou, che si trovava a New York per seguire il dibattito in plenaria, ha ricordato come, dopo la conferenza ospitata a Cotonou ed il Premio abolizionista dell'Anno al Presidente Boni Yayi, al Benin è stato assegnato il ruolo di coordinatore dei Paesi africani e ha ribadito la volontà del suo Paese di continuare a lottare per l'abolizione della pena di morte.
Infine, il Ministro della Giustizia del Niger, Amadou Marou, in un continuo scambio di battute con Marco Pannella, ha ribadito l'impegno del Niger a voler, dopo il voto a favore della Risoluzione, conseguire l'abolizione interna. Amabou Marou ha infine affermato di voler continuare a seguire le battaglie del Partito Radicale per il rafforzamento dello stato di diritto, a partire dall'affermazione di un nuovo diritto umano, quello alla conoscenza.
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