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Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella |
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PRESIDENTE MATTARELLA RICORDA IMPEGNO ITALIANO CONTRO LA PENA DI MORTE
22 febbraio 2016: in un convegno promosso dalla Comunità di Sant'Egidio dal titolo “Per un mondo senza pena di morte”, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato l'impegno internazionale dell'Italia per l'abolizione della pena capitale in ambito Onu affermando che: “L'Italia non si è limitata a bandire la pena capitale dal proprio territorio, ma si è adoperata, a livello politico, diplomatico, giudiziario, affinché l'abolizione della pena di morte diventasse patrimonio di tutta l'umanità...Rafforzare la sensibilità - non solo dei responsabili dei governi, ma delle opinioni pubbliche, dei giovani, di tutti i cittadini - verso questi temi costituisce, per l'Italia, un dovere e un impegno culturale irrinunciabili. Per questo è importante che realtà sociali e movimenti come la Comunità di Sant'Egidio, come Amnesty International, come Nessuno Tocchi Caino, continuino la loro opera di informazione e di formazione”.
Il Presidente Mattarella ha poi tenuto ad evidenziare che la pena di morte rappresenta un atto di svalutazione del valore della vita e della sua dignità, fondamentale per la sicurezza delle relazioni sociali e dei rapporti tra gli Stati.
La pena capitale nega la possibilità di qualsiasi forma di rieducazione del condannato, la quale rappresenta in alcuni ordinamenti l'espressione di civiltà giuridica, ed un lungimirante obiettivo da perseguire con impegno costante da parte dello Stato,in quanto determina le condizioni per il recupero dei detenuti e per una maggiore sicurezza della società.
Importante l'invito del Presidente per l'Italia ed agli altri paesi europei “a fare il meglio” per adeguare il sistema penale e carcerario” ai principi di umanità, consentendo ai carcerati una vita dignitosa durante la pena e dando loro la possibilità di progettare un futuro dopo aver effettivamente pagato per gli errori commessi”.
Sergio D'Elia, segretario di Nessuno tocchi Caino ha commentato le parole del Presidente della Repubblica affermando di essere fiducioso e di confidare in Mattarella. “Di la e di qua dal Tevere”, ha detto il segretario dell'associazione radicale,” da San Pietro e da Quirinale sono giunte in 48 ore parole chiare e forti contro la pena di morte. Mi viene da osservare che esattamente in mezzo, nel tratto di strada da San Pietro al Quirinale, le sedi del potere politico e religioso, c'è un'altra sede, quella del Partito Radicale, senza nessun potere, se non quello evocativo e creativo della parola e del dialogo, incarnati da Marco Pannella la cui visione ha realizzato quello che oggi tutti - Stato Italiano, Chiesa, governi e parlamenti, opinione pubblica ritengono maturo, attuale e giusto: porre fine alle aberrazioni di uno Stato che per difendere la vita impone la morte, che nel modo di pensare ad Abele diventa esso stesso Caino”.
Sergio D'Elia rilancia affermando che: ”Occorre però risolvere un'altra questione: non solo pena di morte ma pena fino alla morte. Papa Francesco ha capito le analogie, le similitudini, parlando dell'ergastolo come una pena di morte mascherata e l'ha abolita come primo atto del suo alto magistero. Se c'è un'attualità, un urgenza della politica dello Stato Italiano è proprio questa: abolire l'ergastolo.
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