ONU: RAPPORTO DELL’AGENZIA ANTI-DROGA DIMENTICA LE ESECUZIONI PER DROGA
23 giugno 2016: un nuovo rapporto dell'Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (UNODC) non fa menzione dell'uso della pena di morte per reati di droga, nonostante l’aumento delle esecuzioni per presunti reati di droga nei Paesi in cui l’Agenzia finanzia la polizia anti-droga.
L’UNODC ha presentato il suo Rapporto Mondiale sulla Droga 2016 avvertendo che a livello mondiale il numero dei tossicodipendenti è aumentato. Tuttavia, il documento di 174 pagine non fa alcun riferimento al maggior numero di condanne a morte ed esecuzioni in paesi come l'Iran, l'Arabia Saudita e il Pakistan, ha rilevato l'organizzazione per i diritti umani Reprieve.
Mentre il rapporto dell'UNODC lamenta il numero di morti per overdose, non fa riferimento ai 638 impiccati lo scorso anno per reati di droga in Iran, rispetto ai 367 nel 2014.
L’UNODC ha recentemente annunciato un nuovo finanziamento di 20 milioni di dollari per le operazioni anti-droga iraniane, a sostegno della formazione e delle attrezzature delle forze dell'ordine precedentemente collegate ad arresti ed esecuzioni.
All'inizio di quest'anno, 56 paesi, tra cui tutti i 28 Stati membri dell'UE, hanno firmato una dichiarazione di condanna per il fallimento di un vertice gestito dall’UNODC per affrontare la pena di morte per reati di droga.
La dichiarazione è apparsa anche mettere in guardia l'UNODC circa la sua considerazione dei diritti umani, sottolineando la necessità di "evitare che la giustizia penale o altre forme di assistenza internazionale portino all’applicazione della pena di morte e affinché le agenzie internazionali tengano conto del rispetto di questo e di tutti gli altri obblighi sui diritti umani".
Maya Foa, direttore del Team sulla pena di morte di Reprieve, ha dichiarato: "Il Rapporto Mondiale sulla Droga delle Nazioni Unite ignora completamente la ripresa globale della pena di morte per reati di droga, che ha visto Stati come l'Iran e l'Arabia Saudita giustiziare centinaia di presunti colpevoli di reati di droga.
"Tutto questo sembra una comoda omissione, considerato che l’organismo autore del rapporto, l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine, continua a finanziare operazioni iraniane e pakistane che spediscono regolarmente corrieri della droga nel braccio della morte."
Foa ha concluso: "Invece di nascondere il problema delle esecuzioni per droga nel mondo, l’UNODC dovrebbe assumersi le proprie responsabilità sui diritti umani, e congelare il suo sostegno alla polizia anti-droga nei Paesi che applicano la pena di morte per reati legati ai narcotici." (Fonti: ekklesia.co.uk, 24/06/2016)
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