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IRAN - Jamshid Sharmahd
IRAN - Jamshid Sharmahd
IRAN - Confermata la condanna a morte di Jamshid Sharmahd

26 aprile 2023:

(26/04/2023) - Confermata la condanna a morte di Jamshid Sharmahd.
Cittadino iraniano-tedesco residente negli Stati Uniti rapito negli Emirati Arabi Uniti da agenti della Repubblica islamica nel luglio 2020.
Il portavoce della magistratura della Repubblica islamica ha annunciato la conferma della condanna a morte di Jamshid Sharmahd, cittadino tedesco-iraniano di 68 anni, da parte della Corte Suprema. È stato rapito da agenti della Repubblica islamica durante una sosta a Dubai nel 2020.
Iran Human Rights chiede alla comunità internazionale di fermare l'esecuzione di Jamshid Sharmahd adottando misure urgenti e appropriate e di non rimanere in silenzio contro la ‘diplomazia degli ostaggi’ della Repubblica islamica.
Il direttore di IHR, Mahmood Amiry-Moghaddam, ha dichiarato: "Jamshid Sharmahd è a serio rischio di esecuzione e un tale crimine può essere fermato solo aumentando il costo della sua esecuzione attraverso un'azione decisiva della comunità internazionale, in particolare dell'Unione Europea".
Parlando in una conferenza stampa il 26 aprile, il portavoce della magistratura della Repubblica islamica, Masoud Setayeshi, ha dichiarato che la condanna a morte di Jamshid Sharmahd è stata confermata dalla Corte Suprema e che "le misure di attuazione saranno prese di conseguenza".
Inoltre, l’ufficio stampa della Corte Suprema ha annunciato che "il caso di Jamshid Sharmahd è stato accolto dalla Corte Suprema sulla base dell'articolo 469 (a) del codice di procedura penale".
Jamshid Sharmahd è un attivista dissidente tedesco-iraniano che è stato rapito durante uno scalo a Dubai mentre volava negli Stati Uniti, suo paese di residenza, dall'India. Ha parlato per l'ultima volta con sua moglie il 28 luglio 2020. Il 1° agosto di quell’anno il ministro dell'Intelligence e della sicurezza Mahmoud Alavi aveva annunciato alla televisione di stato che Jamshid Sharmahd, il capo del gruppo Tondar, era stato arrestato "a seguito di un'operazione complessa", e aveva mandato in onda un video di lui, bendato con un panno nero, che enunciava le sue generalità. Sharmahd è accusato dall'Iran di guidare il gruppo Tondar che mira a rovesciare la repubblica islamica, e in Iran è bandito come organizzazione terroristica. Mizan (l’agenzia di stampa governativa che si occupa della magistratura) ha scritto che Sharmahd ha pianificato di commettere 23 atti "terroristici", cinque dei quali sono riusciti, compreso l’attentato ad una moschea nella città di Shiraz il 12 aprile 2008, che ha ucciso 14 persone e ne ha ferite altre 300. I pubblici ministeri avevano anche accusato Sharmahd di aver stabilito contatti con "ufficiali dell'FBI e della CIA" e di aver "tentato di contattare agenti del Mossad israeliano". Nel 2009, l'Iran ha condannato e impiccato tre uomini per l'attentato di Shiraz, sostenendo che avevano legami con il gruppo monarchico e che avevano preso ordini da "un agente della CIA iraniano" con sede negli Stati Uniti nel tentativo di assassinare un alto funzionario in Iran. La famiglia di Sharmahd ha ridicolizzato le accuse. "Tutte le accuse sono accuse inventate. Stanno facendo fare da capro espiatorio a mio padre, che è innocente", ha detto sua figlia Gazelle all'AFP quando il suo processo è iniziato l'anno scorso. La famiglia dice che Sharmahd, un progettista di software, è stato coinvolto con Tondar, noto anche come Kingdom Assembly of Iran, e ha progettato il loro sito web.
Secondo altre fonti, Sharmahd non sarebbe solo un progettista software, ma sarebbe il direttore del gruppo Tondar, un network di media che fa riferimento alla poco conosciuta “Kingdom Assembly of Iran”, un gruppo di oppositori in esilio, con sede a Los Angeles. Tondar gestisce stazioni radio e televisive dell'opposizione filo-iraniane all'estero.
Il Ministero dell'Intelligence iraniano ha etichettato il gruppo come organizzazione terroristica.
Dopo essere stato trattenuto in custodia cautelare per oltre un anno e mezzo, la sua prima udienza si è tenuta il 6 febbraio 2022 davanti alla 15a sezione del tribunale rivoluzionario di Teheran, presieduta dal giudice Salavati, un "giudice impiccatore" che gli Stati Uniti hanno inserito nella lista delle autorità iraniane sottoposte a sanzioni.
Il processo, durato diverse udienze, vedeva Sharmahd imputato di “efsad-fil-arz (corruzione sulla terra) pianificando e dirigendo atti terroristici”. Il processo di 1° grado si è concluso il 21 febbraio 2023 con la condanna a morte. La notizia di oggi è che la condanna è stata confermata anche in appello, e da questo momento in poi potrebbe essere eseguita in qualsiasi momento.
Dopo la condanna di primo grado la Germania ha condannato la sentenza come "inaccettabile" e ha dichiarato personae non gratae due membri del personale dell'ambasciata iraniana a Berlino, ordinando loro di lasciare il Paese, e l'Unione Europea aveva espresso la “massima solidarietà” alla Germania.
Teheran, a sua volta, il mese scorso ha espulso 2 diplomatici tedeschi.
Almeno 16 titolari di passaporto occidentale, di cui 6 francesi, sono detenuti in Iran con varie accuse. La maggior parte ha la doppia nazionalità, che l'Iran non riconosce. Non riconoscendo il principio della “doppia nazionalità” l’Iran ritiene di non essere tenuta a rispettare gli accordi internazionali, che pure ha sottoscritto, in termini di “giusto processo”, i quali prevedono, come garanzia minima, che un imputato venga assistito da un avvocato scelto dal consolato del paese di provenienza.
Secondo la magistratura, dall'inizio dell'anno 3 cittadini con doppia cittadinanza, tra cui Sharmahd, sono stati condannati a morte o giustiziati per accuse legate alla sicurezza.
L'esecuzione a gennaio di Alireza Akbari, un ex funzionario iraniano con cittadinanza britannica condannato per spionaggio, ha provocato clamore internazionale.
L'arresto di dissidenti politici al di fuori dell'Iran non è senza precedenti. Ruhollah Zam, il direttore del canale Telegram ‘Amad News’, è stato arrestato in Iraq nell'ottobre 2019 e trasportato in Iran. È stato giustiziato il 12 dicembre 2020 (vedi NtC 12/12/2020). Anche il dissidente iraniano-svedese Habib Chaab è stato rapito dalla Turchia nell'ottobre 2020 e processato per accuse di corruzione. Attualmente è in attesa di giudizio.
Sul caso Sharmahd vedi anche NtC 04/08/2020, 01/11/2020, 27/04/2021, 20, 22 e 23/02/2023.

https://iranhr.net/en/articles/5830/  
https://www.en-hrana.org/iranian-supreme-court-upholds-jamshid-sharmahds-death-sentence/
https://www.al-monitor.com/originals/2023/04/iran-upholds-german-dual-nationals-death-sentence

(Fonte: IHR)

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