EGITTO: TRIBUNALE ANTI-TERRORISMO EMETTE NOVE CONDANNE CAPITALI

9 luglio 2024:

Un tribunale anti-terrorismo egiziano il 6 luglio 2024 ha condannato all’impiccagione nove persone accusate di essere membri della Fratellanza Musulmana, organizzazione classificata nel Paese come terroristica.
Gli imputati erano in totale 43 ed erano accusati di aver condotto operazioni contro lo Stato, le sue strutture e il suo personale.
Il gruppo sotto processo, denominato “guardie rivoluzionarie”, è solo uno dei tanti condannati negli ultimi anni in relazione ai disordini seguiti alla cacciata dell’ex presidente Mohamed Morsi nel 2013.
Il tribunale anti-terrorismo ha condannato altri tre imputati all'ergastolo, altri 28 a 15 anni di lavori forzati e altri tre a 10 anni di lavori forzati.
La sentenza stabilisce inoltre che tutti i condannati debbano rimanere sotto sorveglianza della polizia una volta scontata la pena e che non possono risiedere in qualsiasi governatorato di confine dell’Egitto per cinque anni.
Gli imputati sono stati indagati e processati per aver costituito un gruppo ad Agouza, Giza. Gli atti del processo, citati dal quotidiano Al-Hurra, dimostrerebbero che il gruppo ha finanziato l'acquisto di armi da fuoco ed esplosivi, l'affitto di un'unità residenziale utilizzata come quartier generale dell'organizzazione, ha utilizzato programmi di comunicazione crittografati per evitare controlli della sicurezza, si è infiltrato in un Paese vicino, ha addestrato gruppi affiliati ai Fratelli Musulmani per fabbricare esplosivi, utilizzare armi da fuoco e realizzare documenti governativi contraffatti.
È stato riferito che avrebbero condotto queste operazioni con l’obiettivo di “danneggiare la situazione politica ed economica del Paese con l’intento di turbare l’ordine pubblico, nel quadro degli obiettivi del gruppo terroristico dei Fratelli Musulmani”.