REGNO UNITO. ‘SE RIMPATRIATA IN IRAN RISCHIO LA LAPIDAZIONE’
9 maggio 2006: una corte d’appello scozzese ha rinviato al tribunale che in un primo momento l’aveva respinta la richiesta di asilo di una donna iraniana.
Per i giudici della corte d’appello, il tribunale ha condotto l’esame della richiesta d’asilo in maniera errata.
Almeno per ora, non c’è quindi rischio di espulsione per Fatema Torabi, insegnante iraniana di 52 anni che teme la condanna alla lapidazione se rimpatriata.
Fatema è fuggita dall’Iran fa con la figlia adolescente cinque anni, dopo aver scoperto di essere stata accusata di adulterio, reato punibile in quel paese con la pena di morte tramite lapidazione.
La donna ha dichiarato che è stato il suo sostegno al Movimento Azadi, di tendenze più liberali, a metterla nei guai nel suo paese.
Ha detto ai giudici di Edimburgo che in Iran non riceverebbe un processo giusto, mentre il suo avvocato Mungo Bovey ha ricordato che in base alla sharia la testimonianza di una donna vale la metà di quella di un uomo.
Ha aggiunto che in Iran i giudici svolgono il ruolo di pubblico ministero in processi segreti, che costituiscono una violazione dei diritti umani, così come la lapidazione.
Ha affermato che l’aver tenuto discussioni politiche con i propri studenti l’ha portata nel mirino dell’Intelligence iraniana, che l’ha trattenuta e maltrattata.
Gli sviluppi della vicenda hanno portato suo marito a chiedere il divorzio e nonostante la contrarietà dell’uomo, Fatema ha ottenuto la custodia della figlia.
Nel maggio 2001 ha ricevuto l’ordine di comparire davanti al tribunale, dove ha saputo di essere accusata di adulterio. E’ fuggita prima dal tribunale, poi dal suo paese. (Fonti: The Daily Express, 09/05/2006)
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