TANZANIA: ONU CHIEDE ABOLIZIONE PENA DI MORTE
21 settembre 2009: il Comitato Diritti Umani delle Nazioni Unite ha chiesto al Governo della Tanzania di prendere in seria considerazione l’abolizione della pena di morte, oltre ad assicurarsi che i diritti dei prigionieri del braccio della morte non vengano violati.
La richiesta del Comitato Diritti Umani segue il Rapporto sull’implementazione del Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici sottoposto al Comitato da tre organizzazioni locali: SAHRINGON (rete di ong), la Tanganyika Law Society ed il Centro Legale Diritti Umani.
Il Rapporto indica che il Governo tanzaniano non ha rispettato i propri obblighi relativi all’articolo 6(6) del Patto, oltre a non aver messo in pratica le raccomandazioni – relative all’articolo 6 del Patto - del Comitato Diritti Umani che seguirono il precedente Rapporto.
Cifre fornite dalla governativa Law Reform Commission of Tanzania (LRCT) indicano che almeno 2.478 persone sono state condannate a morte nel Paese dal 1961 al 2007. Di questi condannati, 238 sono stati impiccati, incluse sei donne.
Lo scorso anno, il Centro Legale Diritti Umani in collaborazione con SAHRINGON e la Tanganyika Law Society hanno presentato una petizione all’Alta Corte sostenendo che la pena capitale violi il diritto alla vita.
Le leggi della Tanzania prevedono la condanna a morte obbligatoria per chi commette omicidio, tuttavia il Comitato Diritti Umani delle Nazioni Unite rileva che questo tipo di legislazione è vietata dal diritto internazionale.
Per quanto riguarda l’abolizione della pena capitale, lo scorso mese il ministro della Giustizia Mathew Chikawe ha dichiarato che i tempi non sono maturi, considerato l’aumento esponenziale degli omicidi, compresi quelli contro gli albini. (Fonti: Legalbrief Today, Ippmedia.com, 21/09/2009)
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