ETIOPIA: GIORNALISTA CONDANNATO A MORTE IN CONTUMACIA
27 gennaio 2012: un giornalista etiope in esilio negli Usa è stato condannato a morte in contumacia da un tribunale di Addis Abeba, sulla base della legge anti-terrorismo, mentre altri due giornalisti etiopi sono stati condannati a lunghe pene detentive, denuncia il Comitato per la Protezione dei Giornalisti (CPJ).
I tre sono stati condannati sulla base dei loro scritti sui gruppi illegali di opposizione al governo etiope.
La condanna a morte di Elias Kifle, direttore del sito di opposizione Ethiopian Review, con base a Washington, segue la condanna all’ergastolo emessa in contumacia nel suoi confronti nel 2007 per tradimento, in relazione alla copertura giornalistica della repressione operata dal governo sulle proteste post-elettorali nel 2005, precisa il CPJ.
Un tribunale di Addis Abeba ha condannato Reeyot Alemu, columnist del settimanale indipendente Feteh, e Woubshet Taye, vice-direttore del settimanale Awramba Times, non più pubblicato, a 14 anni di carcere e al pagamento di 33.000 birrs (1.500 dollari Usa).
“La condanna a morte di Elias Kifle e le condanne al carcere di Reeyot Alemu and Woubshet Taye sono basate sui loro scritti sul dissenso politico. Questi verdetti hanno poco a che fare con la giustizia”, ha detto Mohamed Keita, Africa Advocacy Coordinator del CPJ.
“Condanniamo questa sentenza politica finalizzata a ridurre le voci critiche al silenzio e chiediamo alla Corte Suprema di annullarle.”
I tre giornalisti furono accusati lo scorso settembre di aver sostenuto una rete clandestina di gruppi di opposizione, messa fuorilegge dalla legge anti-terrorismo del 2009.
Alemu e Taye furono arrestati a giugno e detenuti per settimane perché accusati dal governo di aver progettato il sabotaggio di linee telefoniche ed elettriche.
Nel processo, il pubblico ministero del governo ha presentato come prove email e telefonate intercorse tra i giornalisti, oltre a più di 25 articoli sull’attività dei gruppi di opposizione comparsi sull’Ethiopian Review.
Eskinder Nega, un altro blogger etiope, si trova in prigione da settembre e potrebbe essere condannato a morte se riconosciuto colpevole di sostegno al terrorismo, in relazione ai suoi scritti sui gruppi di opposizione.
Kifle è il primo giornalista condannato a morte in Etiopia, secondo il CPJ.
Dal 1992, solo due persone sono state giustiziate in Etiopia dopo essere state condannate a morte, mentre altre condanne capitali sono state commutate in ergastolo, rende noto un esperto di diritto etiope. (Fonti: African Press Organization, 27/01/2012)
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