PAKISTAN: PETIZIONE PER ABOLIRE LA PENA DI MORTE
7 agosto 2012: una petizione per l’abolizione della pena di morte in Pakistan è stata inserita nel Registro della Corte Suprema di Lahore, in Pakistan, per una prima udienza. La petizione è stata presentata per conto del Partito Watan dall’avvocato Zafarullah e sostiene che la pena di morte violi la Costituzione del Paese. Zafarullah aveva chiesto alla Corte di fissare la data per la prima udienza.
Nella petizione principale, il firmatario ha dichiarato che l'uso della pena di morte non solo è incostituzionale ma anche crudele. Ha sottolineato che a causa della corruzione imperante nella società, le probabilità di diventare vittime innocenti di tale legge sono elevate.
La petizione afferma anche che su 213 paesi del mondo, solo 68 sono a favore della pena di morte. Sottolinea che il Pakistan è costituzionalmente un paese democratico, dove la maggioranza crede che lo scopo della costituzione sia quello di garantire la sicurezza delle persone e il loro benessere.
Il firmatario ammette senza ombra di dubbio che ci siano molti delinquenti e molte violazioni della legge, ma il loro comportamento deve essere regolato da punizioni, invece di mettere fine alla loro vita.
Egli ha dichiarato che il diritto alla vita è un diritto naturale sancito dall’articolo 9 della Costituzione, mentre la pena di morte è cessazione innaturale della vita, quindi incompatibile con il concetto di diritto alla vita.
Il richiedente sostiene inoltre che i leader che hanno redatto la Costituzione del 1973 fossero a conoscenza dell’abolizione della pena di morte in molti Paesi, in particolare in Inghilterra, il cui sistema giuridico avevano adottato. Ha anche citato il caso dell'ex presidente e primo ministro Zulfikar Ali Bhutto, che fu impiccato nel 1979, il cui caso potrebbe essere riaperto dalla Corte Suprema. (Fonti: dailytimes.com.pk, 07/08/2012)
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