INDIA: CORTE SUPREMA COMMUTA LE CONDANNE A MORTE DI TRE KILLER DI RAJIV GANDHI
18 febbraio 2014: la Corte Suprema indiana ha commutato le condanne a morte di tre killer dell'ex primo ministro Rajiv Gandhi, citando ritardi nel caso 23 anni dopo l’omicidio ad opera dei separatisti Tamil.
La Corte presieduta dal giudice P. Sathasivam ha risparmiato ai tre la forca dal momento che i presidenti indiani che si sono succeduti hanno impiegato 11 anni per decidere sulla loro richiesta di grazia.
"Imploriamo il governo di fornire parere in un ragionevole lasso di tempo per prendere una decisione sulle richieste di grazia", ha detto il giudice Sathasivam nell’annunciare la sentenza.
La decisione arriva dopo che la Corte Suprema lo scorso mese ha commutato le condanne a morte di 15 detenuti con una sentenza che impone nuove restrizioni alla esecuzione dei prigionieri nella più grande democrazia del mondo. I tre killer erano membri del Liberation Tigers of Tamil Eelam (Ltte), un movimento separatista con base principalmente nello Sri Lanka.
Murugan, Santhan e Perarivalan - tutti e tre conosciuti con un unico nome - sono stati giudicati colpevoli di aver complottato l'assassinio di Gandhi, portato a termine il 21 maggio 1991 da un’attentatrice suicida. Gandhi era diventato più giovane primo ministro indiano dopo che sua madre, l'ex premier Indira Gandhi, fu assassinata nell'ottobre del 1984. Ha governato fino a perdere le elezioni cinque anni dopo.
La sua vedova Sonia è il presidente del Partito del Congresso al potere e suo figlio Rahul è il frontman nella campagna del Partito per le elezioni previste a maggio. (Fonti: AFP, 18/02/2014)
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