IRAN: TRE CURDI CONDANNATI A MORTE COME ‘NEMICI DI DIO’
10 aprile 2015: tre prigionieri politici curdi sono stati condannati a morte in Iran dal tribunale rivoluzionario di Mahabad che li ha riconosciuti 'nemici di Dio', ha riportato una fonte, precisando che gli imputati erano accusati di un attentato esplosivo e appartenenza al Komalah, un partito politico curdo vietato in Iran.
"Martedì 7 aprile Saber Sheikh Abdollah, Hossein Osmani e Diako Rasoulzadeh sono stati convocati presso un ufficio del carcere di Orumiyeh per la notifica delle loro condanne a morte, emesse dal giudice Ahmad Javadi Kia del tribunale rivoluzionario di Mahabad. Tuttavia, Hossein Osmani si è rifiutato di firmare il proclama."
La fonte ha dichiarato che Hossein Osmani e Diako Rasoul Zade sono stati arrestati il 3 marzo 2014 mentre Saber Sheikh Abdullah è stato arrestato 12 giorni dopo a Mahabad. In seguito, sono stati trasferiti nel centro di detenzione dell’ufficio intelligence di Orumiyeh, dove sono stati torturati e costretti a firmare una confessione relativa all'attentato del settembre 2010 a Mahabad.
Le pesanti sessioni di tortura nei primi tre mesi di reclusione li hanno costretti a firmare la confessione e ammettere responsabilità in un programma televisivo."
Il canale iraniano Press TV ha trasmesso la confessione registrata dei tre curdi nel mese di agosto 2014. (Fonti: kurdistanhumanrights.org, 10/04/2015)
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