USA: PUBBLICATO RAPPORTO DI FINE ANNO DEL DEATH PENALTY INFORMATION CENTER
14 dicembre 2017: Il Death Penalty Information Center ha pubblicato il suo tradizionale “Rapporto di fine anno”, evidenziando che sia le condanne a morte (39) che le esecuzioni (23) rimangono vicine ai minimi storici, mentre raggiunge il minimo storico degli ultimi 45 anni nei sondaggi il consenso che i cittadini danno alla pena di morte. 4 condannati a morte sono stati prosciolti, portando a 160 il numero degli “esonerati” dal braccio della morte dal 1973 ad oggi. Per il 17° anno consecutivo è diminuito il numero complessivo dei detenuti nei vari bracci della morte Usa, e ancora una volta i detenuti che hanno lasciato il braccio della morte per proscioglimenti, condanne ridotte dopo ricorsi, e morte naturale sono di più di quelli che lo hanno lasciato per morte da esecuzione. Tutto questo conferma il declino, lento ma costante, del sistema della pena di morte negli Usa. Il direttore del DPIC, Robert Dunham, ha individuato nei cambiamenti che stanno avvenendo nella Harris County (Texas) un paradigma da evidenziare. La Contea di Harris è la contea della capitale del Texas, Houston., e da sempre è considerata “La Capitale” della pena di morte. Da sola ha giustiziato 126 persone da quando la pena di morte è stata reintrodotta negli Usa nel 1976 (e le esecuzioni in Texas sono riprese nel 1982), più di qualsiasi altra contea negli Usa, e più di qualsiasi stato (escluso ovviamente il Texas). Quest’anno nessuna esecuzione è stata effettuata su casi provenienti dalla Contea, e soprattutto nessun processo si è concluso con una condanna a morte, e per due condanne a morte che erano state annullate negli anni scorsi la pubblica accusa ha accettato altrettante condanne all’ergastolo. Secondo il sondaggio annuale della Gallup, che il DPIC considera il più attendibile, il consenso alla pena di morte misurato nell’ottobre 2017 è sceso al 55%, il più basso dal 1972. Rispetto al sondaggio dell’anno precedente la diminuzione complessiva è stata del 5%, con un picco tra gli elettori del partito Repubblicano, che hanno diminuito il loro consenso del 10%. Nel corso del 2017 sono state messe in calendario 81 esecuzioni, 58 delle quali (71,6%) non sono state effettuate o per rinvii di corti, commutazioni, rinvii o grazie governatoriali. Il minimo storico delle condanne (30) e delle esecuzioni (20) venne raggiunto lo scorso anno, i dati di quest’anno sono la seconda migliore misura da 45 anni. Quest’anno le 23 esecuzioni sono avvenute in 8 diversi stati: Texas (7), Arkansas (4), Alabama e Florida (3), Ohio e Virginia (2), Georgia e Missouri (1). Le condanne a morte sono state emesse in 14 stati, più una dal Sistema Federale: California (11), Arizona, Nevada e Texas (4), Florida (3), Alabama, Oklahoma, Pennsylvania (2) e Arkansas, Idaho, Mississippi, Missouri, Nebraska, Ohio, Sistema Federale (1). Secondo gli autori del Rapporto, il 90% delle 23 persone giustiziate presentavano prove significative di malattia mentale, disabilità intellettiva, danno cerebrale, grave trauma e/o innocenza. Su 4 delle persone giustiziate c’erano preoccupazioni sostanziali circa la loro non colpevolezza. (Fonti: DPIC, 14/12/2017)
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