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Amir-Hossein Moradi, Saeed Tamjidi e Mohammad Rajabi |
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IRAN - La Corte Suprema annulla le condanne a morte di Saeed Tamjidi, Mohammad Rajabi e Amirhossein Moradi.
5 dicembre 2020: La Corte Suprema annulla le condanne a morte di 3 giovani attivisti politici, Saeed Tamjidi, Mohammad Rajabi e Amirhossein Moradi. Nessuno tocchi Caino aveva riportato il 19 luglio (vedi) che il giudice capo della Corte Suprema, secondo gli avvocati difensori degli attivisti, aveva accolto la richiesta di rivedere il caso. Oggi sul sito della Corte Suprema è stato pubblicato un breve annuncio: “Il caso sarà riesaminato da un altro tribunale”, senza ulteriori dettagli. Sembra di capire che le condanne siano state annullate, e il caso rimandato ad una corte di grado inferiore per una nuova sentenza. La stessa Corte Sprema il 24 giugno 2020 (vedi) aveva confermato le condanne a morte di Moradi, Rajabi e Tamjidi, scatenando quella che è stata definita “la più grande mobilitazione social della storia dell’Iran”. Gli hashtags “Non giustiziate” in persiano e “Fermate le esecuzioni in Iran” in inglese hanno coinvolto oltre 11 milioni di persone. I tre giovani, tutti attorno ai 20 anni, erano stati arrestati durante le proteste dello scorso novembre (2019) scaturite dal triplicare dei prezzi dei carburanti, e condannati a morte per Moharebeh dal Tribunale Rivoluzionario di Teheran il 25 e 26 gennaio 2020 (vedi). I difensori dei diritti umani avevano affermato che le condanne a morte comminate ai tre giovani avevano lo scopo di intimidire i futuri manifestanti. I gruppi per i diritti hanno affermato che la brutale repressione ordinata dalle autorità iraniane avrebbe ucciso almeno 300 persone, e portato ad oltre 7.000 arresti. Le proteste che hanno scosso più di 100 città in tutto l'Iran.
https://en.radiofarda.com/a/iran-supreme-court-to-retry-three-men-sentenced-to-death-over-2019-protests/30985484.html (Fonte: Radio Farda (Radio Free Europe/Radio Liberty))
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