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USA - Texas
USA - Texas
USA - Texas. L'Amministrazione modifica il protocollo di esecuzione

21 aprile 2021:

Il Texas modifica il protocollo di esecuzione, e torna ad ammettere i “consiglieri spirituali”.
L’Amministrazione Penitenziaria del Texas (TDCJ) ha modificato il protocollo di esecuzione per consentire ai condannati di essere accompagnati nella camera delle esecuzioni da un consigliere spirituale di loro scelta.
La novità fa seguito a due anni di contenzioso sulle politiche del TDCJ che avevano negato ai condannati l'accesso del proprio consigliere spirituale nella camera delle esecuzioni. Le precedenti politiche del TDCJ avevano attirato una feroce opposizione in tutto lo spettro politico, unendo gli oppositori dei diritti civili dell'establishment religioso del governo e i sostenitori conservatori del libero esercizio della religione. La nuova disposizione supera un ostacolo creato dallo stesso Dipartimento che aveva indotto la Corte Suprema degli Stati Uniti a fermare le esecuzioni in Texas nel 2019 e nel 2020.
Questa vicenda è iniziata nel 2019 in Alabama, con l’esecuzione di Dominique Ray. Ray, musulmano, aveva chiesto di essere assistito dal suo imam di fiducia. L’amministrazione aveva risposto negativamente, e una corte d’appello federale aveva sospeso l’esecuzione dando ragione a Ray. Il 7 febbraio 2019 (vedi) la Corte Suprema degli Stati Uniti annullò la sospensione, e Ray fu giustiziato. La decisione della Corte Suprema sollevò molte polemiche, e furono in molti a sostenere che la libertà di religione, garantita dalla Costituzione, non si vede perché non debba valere per le ultime ore di un condannato a morte.
Un caso simile venne sollevato poche settimane dopo da Patrick Murphy, che si proclamava buddista. Nel suo caso il 28 marzo 2019 (vedi), la Corte Suprema degli Stati Uniti aveva sospeso all’ultimo minuto l’esecuzione per dargli il tempo di discutere un ricorso basato sulla discriminazione religiosa per il fatto che l’Amministrazione consentiva ai detenuti musulmani e cristiani di avere un consigliere spirituale presente nella camera delle esecuzioni, ma non consentiva un accesso simile ai prigionieri di altre fedi.
Nello scrivere la motivazione della sospensione a favore di Murphy, il giudice Brett Kavanaugh (il membro conservatore nominato dal Presidente Trump) aveva indicato le due opzioni secondo lui possibili: o ammettere tutti i consiglieri spirituali nella camera della morte, oppure estrometterli tutti e “limitarli” alla stanza dei testimoni.
Il 3 aprile 2019 (vedi) l’Amministrazione Penitenziaria aveva comunicato che, come suggerito dal giudice Kavanaugh, nessun assistente spirituale sarebbe più stato ammesso al fianco del detenuto nelle ultime fasi dell’esecuzione, sarebbero stati ospitati nella piccola stanza da cui, attraverso un vetro, i giornalisti seguivano le esecuzioni.
Dopo questa iniziativa, quasi 200 leader religiosi del Texas avevano inviato una lettera al TDCJ chiedendo di riconsiderare la decisione. Il nuovo protocollo, hanno scritto, "pone un muro tra il detenuto e il religioso, e viola la libertà religiosa che ha caratterizzato la nostra nazione sin dalla sua fondazione". Il Texas, noncurante, e ribadendo che i consiglieri spirituali venivano esclusi “per motivi di sicurezza” e non per altri motivi, ha riprogrammato l'esecuzione di Murphy per il 13 novembre 2019. Murphy ha fatto un nuovo ricorso, sostenendo che anche con le nuove norme persisteva una discriminazione. L’Amministrazione, che tra i suoi dipendenti ha cappellani cristiani e imam musulmani, consentiva ai cappellani o agli imam di rimanere con i detenuti fino al momento dell’ingresso nella camera di esecuzione, mentre richiedeva agli altri consiglieri spirituali di lasciare il detenuto due ore prima dell'esecuzione. Il 7 novembre 2019, il giudice George C. Hanks Jr. (United States District Court for the Southern District) ha sospeso l'esecuzione di Murphy per valutare l’accusa di discriminazione religiosa, accusa che, scriveva Hanks, sembrava fondata.
La Corte d’Appello federale (5° Circuito) il giorno prima della prevista esecuzione confermò la validità della sospensione, e la pubblica accusa decise di non fare ricorso alla Corte Suprema. Successivamente, il Texas aveva messo in calendario l’esecuzione di Ruben Gutierrez per il 16 giugno 2020.
Gutierrez, un cattolico, ha chiesto all’Amministrazione di avere un cappellano nella camera delle esecuzioni. L’Amministrazione ha rifiutato, Gutierrez ha fatto ricorso, e poco prima dell’esecuzione la Corte Suprema degli Stati Uniti aveva sospeso l’esecuzione, ordinando che la questione del sacerdote venisse riesaminata da un giudice federale. Un giudice federale aveva dato ragione a Gutierrez, rilevando che la presenza di un cappellano non avrebbe costituito una situazione di pericolo. La pubblica accusa aveva impugnato la sentenza, e la corte d’appello federale (Fifth U.S. Circuit Court) aveva annullato la sentenza favorevole a Gutierrez. Il 25 gennaio 2021 (vedi) la Corte Suprema è tornata sul caso, e, un’ora prima dell’esecuzione, ha annullato la sentenza della corte d’appello, confermando che la questione del sacerdote doveva essere esaminata più approfonditamente. Nel frattempo in Texas, dal luglio 2020, diverse esecuzioni sono stare rinviate per l’epidemia di Covid. Ora che lo stato si appresta a ricominciare (l’esecuzione di Quintin Jones è in calendario per il 19 maggio), la riammissione dei religiosi nella camera della morte, allargata anche a religioni prima escluse, riduce il contenzioso. In questa direzione va il commento di Robert Dunham, direttore del Death Penalty Information Center: "Non credo che il Texas fosse animato da uno spirito di umanità. Chiaramente il TDCJ ha capito che questo era una soluzione per riprendere le esecuzioni". Più elogiativo era stato il commento del reverendo battista Rick McClatchy: "Appartengo a una tradizione di fede che valorizza la pratica del ministero per i giustiziati. “Fu Gesù a modellare questo tipo di ministero per gli uomini che venivano giustiziati con lui. I miei valori civici americani mi portano a credere che anche ai condannati a morte e ai leader religiosi che li assistono debba essere garantito il diritto al libero esercizio della religione".
Nel frattempo la questione dei cappellani ha avuto delle evoluzioni anche in Alabama, dove era iniziata. Anche l’Alabama aveva deciso di abolire la presenza dei consiglieri spirituali, ed anche l’Alabama aveva pensato di motivare la decisione con “motivi di sicurezza” nel tentativo di aggirare il tema della libertà di culto. Il 10 febbraio 2021 la Corte d’Appello dell’11° Circuito aveva sospeso l’esecuzione di Willie B. Smith poche ore prima che avesse luogo, e il giorno dopo (vedi 11/02/2021) la Corte Suprema degli Stati Uniti aveva confermato la validità della sospensione. L’Amministrazione dell’Alabama non ha ancora preso una decisione, ma il 25 febbraio (vedi) in un comunicato stampa ha reso noto di avere allo studio “una modifica al protocollo di esecuzione al fine di prevedere la presenza di consiglieri spirituali nel rispetto delle norme di sicurezza”.

https://deathpenaltyinfo.org/news/texas-revises-execution-protocol-to-permit-spiritual-advisers-in-death-chamber

 

 

 

(Fonti: DPIC, NtC, 21/04/2021)

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