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PAKISTAN: SENATO RESPINGE ESECUZIONE PUBBLICA PER GLI STUPRATORI

20 febbraio 2024:

Il Senato del Pakistan il 19 febbraio 2024 ha respinto un disegno di legge che proponeva l’esecuzione pubblica per i condannati per stupro, con la maggioranza dei senatori che hanno ritenuto la misura inefficace nello scoraggiare i crimini sessuali.
La Camera alta del parlamento ha così respinto l'emendamento al Codice penale e al Codice di procedura penale del Pakistan attraverso il Disegno di legge 2023 sulle Leggi Penali (Emendamento) con un voto di 24 contrari e 14 a favore.
Presentato dal senatore Mushtaq Ahmed del partito Jamaat-e-Islami (JI), il disegno di legge ha trovato il sostegno dei senatori Mehr Taj Roghani, Kamran Murtaza, Maulana Faiz Muhammad, Hafiz Abdul Kareem, Kamal Ali Agha, Abdul Qadir e altri.
I senatori che si sono opposti al ddl hanno comunque chiesto un miglioramento dei procedimenti giudiziari e delle indagini per contrastare i crimini sessuali, sottolineando la necessità di un ambiente carcerario migliore per prevenire tali reati in futuro.
Difendendo la sua proposta, Mushtaq ha sostenuto che le esecuzioni pubbliche avrebbero scoraggiato la brutalità, anche se i critici hanno sostenuto il contrario.
Faiz Muhammad del Jamiat Ulema-e-Islam-Fazl (JUI-F) ha sostenuto la posizione di Mushtaq, sostenendo l'impiccagione pubblica degli autori di questi crimini.
La senatrice Sherry Rehman del Partito popolare pakistano (PPP) si è invece fortemente opposta al disegno di legge, ritenendolo inefficace nello scoraggiare i crimini sessuali e sottolineando l’importanza di rafforzare i procedimenti giudiziari e le indagini.
Durante la sessione del Senato, Rehman ha dichiarato: “Il Partito popolare ha sempre mantenuto una posizione di principio contro la pena di morte, compresa quella in pubblico”. Ha sottolineato che, mentre il PPP condanna lo stupro come un crimine atroce, l’attuazione della pena di morte o delle esecuzioni pubbliche, come osservato in altri Paesi, non si è dimostrata efficace nel prevenire i crimini sessuali. Rehman ha sottolineato la necessità di dare priorità al rafforzamento dei procedimenti giudiziari e delle indagini invece di ricorrere a metodi barbari.
Riferendosi ai tentativi di esecuzioni pubbliche durante l’era di Ziaul Haq, Rehman ha sottolineato il loro fallimento nel ridurre la criminalità. Ha messo in guardia dal sostenere l’impiccagione pubblica per un crimine, poiché ciò potrebbe portare a richieste di misure simili per altri reati.
Il PPP, ha ribadito, sottolinea l’importanza di affrontare la rabbia sociale nei confronti della violenza e dei crimini sessuali attraverso misure complessive, tra cui maggiori finanziamenti per la polizia, migliori indagini penali e una migliore formazione per gli agenti che gestiscono i casi di stupro.
Anche la senatrice Sadia Abbasi della Lega musulmana pakistana-Nawaz (PML-N) si è opposta al disegno di legge, esprimendo preoccupazione per il fatto che potrebbe esacerbare la violenza sociale. Abbasi ha citato episodi storici di fustigazioni pubbliche nel Paese e le conseguenti reazioni negative sia a livello nazionale che internazionale.
Allo stesso modo, il senatore della PML-N Ishaq Dar si è opposto al ddl, ritenendolo “inappropriato”. Ha ribadito che i criminali non dovrebbero essere sottoposti a esecuzioni pubbliche.

(Fonte: We News, 19/02/2024)

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