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DALL’IMPICCAGIONE A UN RAMO, ALLA FUCILAZIONE TELECOMANDATA: L’’EVOLUZIONE’ DELLA PENA DI MORTE IN AMERICA

20 settembre 2025:

Valerio Fioravanti su l’Unità del 20 settembre 2025


Gli statunitensi hanno iniziato a uccidere “statalmente” utilizzando l’impiccagione. Come abbiamo visto nei film western, quando erano gli sceriffi a organizzare le esecuzioni usavano il sistema del patibolo con la botola, un ottimo sistema, se così si può dire, perché se calcolata correttamente la lunghezza della corda, l’impiccato non moriva lentamente per soffocamento, ma velocemente, per rottura del cosiddetto “osso del collo”, ossia la seconda vertebra cervicale, o C2. Erano abbastanza “civili” anche con le esecuzioni sommarie, quelle improvvisate passando una corda sul ramo di un albero, e facendo cadere l’impiccando da un cavallo. Anche il cosiddetto “linciaggio” era di solito una impiccagione, ma più simile al sistema ancora in uso oggi in nazioni particolari, come l’Iran, dove l’impiccato, che ha i piedi posati a terra, viene sollevato a forza di braccia con il collo stretto nel cappio. Qui la morte è decisamente lenta.
Nel 1890 fu effettuala la prima elettrocuzione. In italiano usiamo il termine “sedia elettrica”, e non tutti sanno che il prototipo venne sviluppato da Thomas Alva Edison. La corrente funzionava, ma non era disponibile ovunque, e non sempre con la necessaria potenza. Questo portò, nel 1924, a inaugurare (su un cinese) il sistema della camera a gas.
L’acido cianidrico, ottenuto facendo cadere una compressa di cianuro di sodio in un barattolo di acido solforico, non sempre si sviluppava e saliva verso l’alto in maniera adeguata, e si verificarono diversi malfunzionamenti, ossia esecuzioni lente. Quindi venne rispolverata la fucilazione, mai caduta del tutto in disuso, ma a lungo riservata ai militari, nel senso che l’impiccagione era per i delinquenti comuni, la fucilazione per chi commetteva reati vestendo una divisa, intendendo che la morte per fucilazione era più dignitosa di quella per impiccagione (salvo la fucilazione alle spalle per i traditori).
Nel 1977 nello Utah (lo stato a preponderante presenza di Mormoni, che in teoria dovrebbero essere pacifisti integrali) fu effettuata la prima fucilazione dell’epoca moderna. Vittima ne fu Gary Gilmore, e fu raccontata magistralmente da Norman Mailer, che con “The Executioner's Song” (la canzone del boia) del 1979 vinse il Premio Pulitzer.
Poi, e siamo ai tempi nostri, nel 1982 si pensò che le convulsioni della camera a gas e della sedia elettrica, e la sanguinosità di quattro colpi di fucile al petto (i famosi 5 tiratori uno dei quali con la cartuccia a salve) potessero essere sussunti in un nuovo metodo, la “iniezione letale”: una potente dose di calmante, un paralizzante muscolare e un veleno cardiaco.
Da allora 1.449 persone (1.433 uomini, 16 donne) sono state uccise con questo sistema, meno scomposto dei precedenti, ma non immune da errori e malfunzionamenti: aghi inseriti male, farmaci letali scaduti e quindi di ridotta efficacia, rottura di vene e incidenti vari. In America le chiamano “botched executions”, esecuzioni raffazzonate, e si stima siano state circa 70. Poi le ditte farmaceutiche, dopo un lungo periodo in cui pretendevano di non poter seguire il percorso di tutti i loro farmaci venduti, hanno iniziato a porre delle restrizioni, e da circa 15 anni è diventato molto difficile per le carceri acquistare farmaci letali.
Quindi alcuni stati hanno pensato di tornare ai vecchi sistemi, seppure con qualche piccola miglioria: è stata rispolverata la camera a gas, ma non più con il cianuro bensì con l’azoto, che nel sangue del condannato va a rimpiazzare tutte le molecole di ossigeno (6 esecuzioni tra il 2024 e il 2025). Anche la sedia elettrica è stata reintrodotta (20 esecuzioni dal 2000 a oggi), e 2 fucilazioni nel 2025. La seconda delle quali, incredibile ma vero, ha visto gli agenti che si erano offerti come volontari (retribuiti) mancare il bersaglio nonostante puntassero i fucili da meno di 4 metri. Stress, ansia, paura, ripensamenti dell’ultimo secondo?
Sta di fatto che ora stanno pensando di sostituire i tiratori umani con dei congegni meccanici. Ognuno dice la sua: chi pensa a semplici morse da fabbro con cui bloccare i fucili e grilletti collegati a un telecomando, e chi pensa a mirini elettronici che puntino alla perfezione un microchip fissato sul cuore del condannato, e chi immagina (ma da un punto di vista tecnico sarebbe, oggi, effettivamente facile da realizzare) ad armi poggiate su cavalletti, e completamente automatizzate.
Come avrebbe detto Mailer, se i boia cominciano a esitare, e stonano la loro canzone, ci sono però gli apprendisti stregoni, i politici, che continuano a farsi venire idee su come ammazzare i propri simili. Non la faranno, ma ci vorrebbe una legge che mandasse i politici, certi politici, in prima persona a premere il grilletto, tradizionale o telecomandato che sia. Sarebbe interessante vedere quante elezioni vincono.

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