RUSSIA: MORATORIA PROSEGUE ANCHE DOPO 1/1/2010
19 novembre 2009: in Russia la moratoria sulla pena di morte proseguira' anche dopo il primo gennaio prossimo, con l'obiettivo molto probabile di una sua completa abolizione. E' quanto ha stabilito oggi la Corte Costituzionale, che ha lasciato chiaramente intendere la volonta' di eliminare la pena capitale dall'ordinamento giudiziario russo.
La moratoria e' in atto in Russia dal 1996, quando l'allora presidente Boris Eltsin emano' un decreto al riguardo, per favorire l'adesione della Russia al Consiglio d'Europa.
Nel febbraio 1999 la Corte Costituzionale aveva vietato di pronunciare condanne a morte fino a quando in tutto il paese non fosse stato completato l'insediamento di corti d'assise e di giurie popolari. La Cecenia, ultima regione della Federazione russa a essere ancora priva di tali organismi giudiziari, li istituira' a partire dal prossimo primo gennaio.
Per questo a fine ottobre la Corte Suprema aveva chiesto alla Corte Costituzionale di decidere se i tribunali russi avrebbero potuto nuovamente pronunciare condanne a morte dal prossimo primo gennaio.
La Corte Costituzionale ha deciso oggi che la moratoria proseguira', affermando che l'introduzione su tutto il territorio del paese delle giurie popolari 'non da' il via libera all'applicazione della pena di morte, anche sulla base di sentenze pronunciate da giurie popolari'.
'La Corte Costituzionale ha con cio' posto il punto finale nel dibattito sulla sorte futura della pena capitale', ha detto a Interfax Pavel Odintsov, portavoce della Corte.
Il presidente della Corte Costituzionale, Valeri Zorkin, ha motivato la decisone riferendosi tra l'altro a una serie di norme internazionali sottoscritte anche da Mosca e che vietano o raccomandano di vietare l'applicazione della pena di morte.
La Russia ha firmato nel 1996 il Sesto Protocollo della Convenzione Europea per la Protezione dei Diritti Umani e delle Libertà Fondamentali, relativo all'abolizione della pena di morte, ma il parlamento non lo ha ancora ratificato.
Oggi il presidente della Duma (Camera bassa del parlamento), Boris Gryzlov, commentando il verdetto della Corte, ha definito peraltro 'irreale' l'ipotesi di una ratifica entro la fine dell'anno. (Fonti: ANSA, 19/11/2009)
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