TURCHIA: ATEA IRANIANA RISCHIA PENA DI MORTE SE RIMPATRIATA
26 novembre 2009: E' attesa tra pochi giorni la decisione delle autorita' turche sul rimpatrio di una cittadina iraniana che - fuggita dal suo Paese dopo aver dichiarato pubblicamente di essere atea - se tornasse in Iran verrebbe condannata a morte per il reato di apostasia, ovvero per abbandono della propria religione.
Negar Azizmoradi, leader iraniana del controverso Movimento Raeliano Internazionale, e' stata arrestata la scorsa settimana ad Istanbul dove era arrivata con un passaporto definito 'irregolare' e da allora e' detenuta in un centro profughi della metropoli turca.
I raeliani appartengono ad una setta fondata nel 1974 dall'ex giornalista sportivo francese Claude Vorilhon, 63 anni, alias Rael. I suoi seguaci credono che gli esseri umani siano stati creati sulla Terra da extra-terrestri con operazioni di ingegneria biogenetica e pertanto si dichiarano atei e sostengono la clonazione umana, da essi ritenuta la chiave della vita eterna.
Appelli in favore dell'iraniana - che ha una trentina d'anni - sono stati lanciati sia dal Movimento raeliano sia da gruppi di rifugiati iraniani all'estero. In essi si chiede alle autorita' turche che la donna - che in carcere avrebbe contratto un'infezione ai polmoni - venga rilasciata e le sia consentito di raggiungere un Paese europeo.
La Turchia in genere non riconosce i richiedenti asilo provenienti da paesi vicini, la maggioranza dei quali tentano di raggiungere paesi dell’Unione Europea.
In Turchia sono migliaia i richiedenti asilo tenuti in centri di detenzione e diversi di loro, compresi degli iraniani, sono stati rispediti con la forza oltre il confine. (Fonti: BBC, 26/11/2009, ANSA, 30/11/2009)
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