EGITTO: LA PENA CAPITALE NON SI TOCCA
10 dicembre 2009: le autorità egiziane confermano che manterranno la pena di morte, dal momento che essa costituisce un deterrente, nonostante le associazioni per i diritti umani sostengano che il Paese non garantisce processi equi.
“L’Egitto non abolirà la pena capitale. Essa costituisce un deterrente specialmente rispetto agli omicidi”, ha dichiarato il ministro per gli affari legali e parlamentari Mufid Shehab, nel corso di una sessione parlamentare dedicata ai diritti umani.
“Questo tipo di pena viene eseguita con ampie garanzie di un processo equo in tutte le sue fasi, inoltre l’imputato non viene giustiziato senza che il mufti abbia espresso il proprio parere”, ha detto all’agenzia ufficiale MENA Shehab, più anziano docente di diritto islamico del Paese.
La legislazione egiziana prevede la pena capitale per diversi reati definiti dal Codice Penale, dal Codice di Giustizia Militare, dalla Legge sulle Armi e sulle Munizioni e dalla Legge contro il Traffico di Droga, è scritto in un Rapporto diffuso la scorsa settimana da 16 associazioni egiziane a difesa dei diritti umani.
“I tribunali penali egiziani, che pronunciano tutte le condanne capitali nei casi non legati al terrorismo, non consentono la presentazione di appelli presso corti di ordine superiore”, dice il Rapporto, aggiungendo che “le condanne capitali emesse contro civili da tribunali emergenziali o militari rappresentano un problema più grave, dal momento che non sono garantiti gli standard minimi del giusto processo”. (Fonti: Afp, 10/12/2009)
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