VIETNAM: DIFENSORI DIRITTI UMANI RISCHIANO PENA CAPITALE
23 dicembre 2009: le autorità vietnamite hanno accusato di eversione un noto avvocato per i diritti umani, Le Cong Dinh, ed alcuni suoi collaboratori, incriminazione che può comportare la condanna a morte, riporta il giornale governativo Thanh Nien.
Il processo, che inizierà entro le prossime due settimane, vedrà sul banco degli imputati, oltre a Dinh, anche Nguyen Tien Trung, studente informatico, Tran Huynh Duy Thuc, uomo d’affari di Città Ho Chi Minh e Le Thanh Long, un altro uomo d’affari di Città Ho Chi Minh, tutti accusati di “agire per rovesciare lo Stato”.
I pubblici ministeri accusano i quattro di essere membri del Partito Democratico del Vietnam, organizzazione con base negli Stati Uniti che il governo comunista del Vietnam definisce “organizzazione reazionaria”.
Un quinto imputato, Tran Anh Kim, sarà processato separatamente.
Dinh è anche accusato di aver partecipato ad un corso di tre giorni sulla lotta nonviolenta organizzato da Viet Tan, associazione pro-democrazia con base in California, ritenuta dal Vietnam un gruppo terroristico.
Dinh, uno degli avvocati più famosi in Vietnam, ha recentemente difeso due attivisti per i diritti umani imprigionati dal governo nel 2007 con l’accusa di propaganda anti-nazionale. In occasione del loro processo Dinh, che ha studiato diritto alla Tulane University negli Stati Uniti ed ha ricoperto la carica di vice-presidente dell’ordine degli avvocati di Città Ho Chi Min, ha difeso con forza la libertà di espressione.
Sempre secondo il Thanh Nien, i pubblici ministeri hanno descritto il caso che vede come protagonisti Dinh ed i suoi collaboratori come “una violazione particolarmente grave della sicurezza nazionale”.
I cinque sarebbero “legati a gruppi reazionari vietnamiti e forze ostili all’estero” per costituire un’organizzazione politica reazionaria “finalizzata al rovesciamento del governo popolare con mezzi nonviolenti”. (Fonti: Ap, 23/12/2009)
|