EGITTO: PRESIDENZA APPROVA 14 CONDANNE ALL’IMPICCAGIONE
10 febbraio 2014: la presidenza egiziana ha approvato le condanne a morte di 14 persone riconosciute colpevoli di un attacco contro la polizia nel nord del Sinai nel 2011, manifestando la determinazione delle autorità appoggiate dai militari di condurre una campagna contro i militanti islamici.
I condannati, tutti del gruppo Tawhid wal Jihad ("Monoteismo e Guerra Santa"), erano stati condannati all’impiccagione nel 2012 per aver ucciso tre agenti di polizia, un soldato e un civile negli attacchi contro una stazione di polizia e una banca della città di el-Arish nel 2011.
Il deposto presidente Mohamed Mursi dei Fratelli Musulmani non firmò per l’applicazione delle condanne durante il suo unico anno in carica, che si è concluso quando l'esercito lo depose dopo le proteste di massa contro il suo governo.
Il rovesciamento di Mursi ha scatenato un'ondata di attentati contro le forze di sicurezza nel Sinai del Nord e più a ovest nelle città della Valle del Nilo e del Delta. Lo Stato ha dichiarato che si tratta di una guerra contro il terrorismo.
La Presidenza ha inoltre approvato la condanna a morte di un militante emessa per un attacco nel 2011 e pene detentive per altri otto condannati per degli attentati al Cairo risalenti al 2005. (Fonti: Reuters, 10/02/2014)
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