GEORGIA (USA): RINVIATA ANCORA L’ESECUZIONE DELLA GISSENDANER
2 marzo 2015: l’esecuzione di Kelly Renee Gissendaner è stata rinviata dall’amministrazione penitenziaria della Georgia per dubbi sulla qualità della dose di Pentobarbital preparata da un laboratorio artigianale. L’esecuzione era prevista per le 7 di sera, la Corte Suprema di Stato aveva già risposto negativamente all’appello dell’ultimo minuto dei difensori della Gissendaner, e si era in attesa della risposta della Corte Suprema degli Stati Uniti, quando Gwendolyn Hogan, portavoce dell’Amministrazione Penitenziaria ha comunicato alla stampa che ad un ultimo controllo della dose di Pentobarbital da utilizzare, il composto è risultato “torbido”, e per “eccesso di prudenza” è stato deciso di sospendere l’esecuzione.
In precedenza il farmaco era stato fatto analizzare da un laboratorio indipendente, ed era risultato “di qualità adeguata”. Non è stata fissata una nuova data, né al momento della sospensione era ancora giunta la risposta dalla Corte Suprema degli Stati Uniti.
L’esecuzione della Gissendaner era prevista per la scorsa settimana, il 25 febbraio. Venne rinviata al 2 marzo a causa di un allerta meteo nella regione che minacciava di bloccare il traffico. Il ricorso pendente davanti alla Corte Suprema Usa si riferiva alla sospensione delle esecuzioni in Oklahoma disposta dalla Corte il 28 gennaio in attesa di esaminare l’uso del Midazolam nelle esecuzioni.
La Gissendaner, 46 anni, bianca, è stata condannata a morte nel 1998 con l’accusa di aver fatto uccidere, il 7 febbraio 1997, il marito per incassarne l’assicurazione sulla vittima. Gregory Owen, amante della donna, confessò l’omicidio di Douglas Gissendaner, testimoniò contro la donna, ed in cambio ha ottenuto una condanna all’ergastolo. Tra 8 anni potrebbe ottenere la libertà condizionale. (Fonti: Associated Press, 02/03/2015)
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