TURCHIA: GOVERNO EVOCA LA PENA DI MORTE DOPO IL FALLITO GOLPE
16 luglio 2016: il primo ministro turco Binali Yildirim ha detto che la pena di morte potrebbe essere reintrodotta nel Paese per punire i mandanti del fallito colpo di stato.
Sono almeno 160 i morti e oltre 1.100 le persone rimaste ferite a causa delle violenze del 15 luglio, quando una parte dell'esercito turco ha tentato di realizzare il golpe.
Le forze governative hanno arrestato nelle ore successive quasi 3000 persone che avrebbero partecipato al tentativo, ha riportato la AFP, e nessuno sa ancora cosa accadrà esattamente ai prigionieri.
Testimoni hanno riferito di aver visto sostenitori di Erdogan attaccare un gruppo di soldati che si erano arresi dopo aver partecipato al fallito golpe, prima che la polizia intervenisse per salvarli, ha riportato la Reuters.
Durante la notte, Erdogan ha più volte esortato i suoi sostenitori a scendere in piazza per aiutare a sventare il colpo di stato.
Interrogato se la pena di morte - che non è nella Costituzione - costituisca un'opzione, Yildirim ha detto che il governo prenderà in considerazione modifiche legislative, ha scritto il Guardian.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha già promesso che coloro che hanno commesso "atto di tradimento" pagheranno "un prezzo pesante."
Ha aggiunto che il colpo di stato è un’occasione per "eliminare dai militari" gli ammutinati, che egli accusa di seguire il religioso Fethullah Gulen, che vive in esilio negli Stati Uniti. Gulen gode in Turchia del sostegno della magistratura e dei militari ed Erdogan da tempo sostiene che stia cercando di rovesciare il governo. (Fonti: businessinsider.sg, 16/07/2016)
|