USA: ‘GITMO 5’, PROCEDIMENTO ANCORA FERMO ALLA FASE PRE-PROCESSUALE
26 luglio 2016: la pubblica accusa cerca di accorciare i tempi della fase pre-processuale nel procedimento davanti alla Corte Marziale per i “Gitmo 5”, le 5 persone accusate degli attentati dell’11 settembre 2001.
La Corte, basata a Guantanamo e presieduta dal colonnello James L. Pohl, da 4 anni sta affrontando le mozioni pre-processuali, e non è ancora riuscita ad entrare nel vivo del processo con quello che è tradizionalmente il primo passo, l’insediamento di una giuria, che in questo caso sarebbe composta da militari. La data d’inizio del processo a tutt’oggi non è stata decisa, ed appare molto incerta. Oggi il rappresentante della pubblica accusa, Edward Ryan, ha chiesto di poter allegare agli atti i certificati di morte delle 2.976 vittime. Di solito queste acquisizioni avvengono a processo già iniziato, e i difensori possono contestare le autopsie, o comunque chiedere chiarimenti. È evidente che se i difensori potessero contestare singolarmente i 2976 referti autoptici il processo si dilaterebbe enormemente.
Tra l’altro i referti sono stati stilati da 7 diverse autorità. La maggior parte provengono dal New York City Medical Examiner's Office, che ha gestito i resti delle vittime recuperati da Ground Zero. Ma i dirottatori quel giorno hanno anche fatto cadere un aereo sul Pentagono, e nelle campagne della Pennsylvania. Quindi i referti provengono anche dai coroner della Virginia, della Pennsylvania e dell’Esercito. In alcuni casi, ha ricordato Ryan, dei giudici hanno dichiarato la morte di persone delle quali non sono stati trovati resti.
I 5 imputati sono stati formalmente rinviati a giudizio il 5 maggio 2012. Da allora le udienze pre-processuali si sono dovute occupare delle torture denunciate dagli imputati, delle prigioni segrete della Cia dove sono stati tenuti prima di arrivare alla base navale di Guantanamo (Cuna) nel settembre 2006, delle modalità di incontro tra imputati e difensori, e delle risorse, umane ed economiche, che devono mettere accusa e difesa su un piano di sostanziale parità.
Gli imputati sono: Khalid Sheik Mohammed, 52 anni, pakistano; Walid bin Attash, 37 anni, yemenita; Ammar al Baluchi, 39 anni, pakistano; Ramzi bin al Shibh, 44 anni, yemenita; Mustafa al Hawsawi, 47 anni, saudita.
La Corte è presieduta dal colonnello James L. Pohl, che in qualità di Presidente della Corte Marziale distaccata di Guantanamo ha incaricato sé stesso di presiedere il complesso processo. Nella sezione della Corte Marziale di Guantanamo prestano servizio, per altri processi, altri 2 giudici militari.
La Corte Marziale di Guantanamo è stata istituita con 2 ordini presidenziali, il Military Commissions Act of 2006, e il Military Commissions Act of 2009.
La pubblica accusa è rappresentata dal generale Mark Martins e da 9 collaboratori, in parte civili, in parte militari, tra cui Edward Ryan, un avvocato civile ex procuratore federale.
La pubblica accusa persegue la pena di morte per tutti e 5 gli imputati, ma non è stata ancora fissata una data di inizio del processo. (Fonti: Miami Herald, 26/07/2016)
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