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Shahzad Masih (destra) e Shama Bibi |
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PAKISTAN: CINQUE CONDANNE ALL’IMPICCAGIONE PER L’UCCISIONE DELLA COPPIA CRISTIANA
23 novembre 2016: un tribunale anti-terrorismo pakistano ha condannato cinque persone a morte per l'uccisione di una coppia cristiana che venne linciata e bruciata in un forno dopo essere stata falsamente accusata di blasfemia.
La morte di Shahzad Masih e Shama Bibi provocò indignazione in Pakistan e spinse altre famiglie cristiane che vivevano vicino alla loro casa in Punjab a fuggire dall'area per paura.
La coppia di analfabeti era stata falsamente accusata di aver messo pagine del Corano nella spazzatura, profanando il libro sacro dei musulmani.
La bestemmia è legalmente punibile con la morte nel paese musulmano profondamente conservatore, dove anche le accuse non dimostrate sono in grado di suscitare violenza.
Secondo i critici, si tratta di una legge usata per vendette personali, spesso contro i cristiani.
Secondo i testimoni, una folla inferocita di centinaia di persone attaccò la coppia vicino alla città di Kot Radha Kishan nel Punjab nel 2014, gettando poi i loro corpi in una fornace di mattoni.
Non è chiaro se i due fossero ancora vivi quando furono gettati nel forno.
Riaz Anjum, l'avvocato della famiglia della coppia, ha detto che un totale di 103 persone sono state imputate nel caso, tuttavia il tribunale della città orientale di Lahore ha assolto 90 imputati, compreso il proprietario del forno, che era stato accusato di aver bloccato la coppia che tentava di fuggire.
Oltre ai cinque condannati all’impiccagione, altri otto sono stati condannati a due anni di reclusione.
"I cinque condannati a morte hanno trascinato, picchiato e bruciato la coppia, mentre gli altri otto hanno svolto un ruolo di aiuto", ha detto Anjum.
Non è chiaro quando le condanne a morte saranno applicate.
Dopo l'attacco è emerso che la coppia era stata ingiustamente accusata.
Il padre di Shahzad, un guaritore che usava le pagine con iscrizioni in varie lingue per il suo lavoro, era morto poco prima dell'aggressione. La famiglia stava bruciando documenti appartenuti a lui. (Fonti: Afp, 23/11/2016)
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