TAIWAN: CONDANNATA A MORTE PER GLI OMICIDI DEI SUOI DUE FIGLI
1 dicembre 2020: Una donna riconosciuta responsabile degli omicidi dei suoi due figli è stata condannata a morte dal tribunale distrettuale di New Taipei il 25 novembre 2020, per un crimine che il tribunale ha descritto come "estremamente crudele e a sangue freddo". La donna di 30 anni, identificata col cognome Wu, era una madre single che aveva cresciuto da sola una figlia di 8 anni e un figlio di 6 anni dopo un divorzio. Il 13 febbraio di quest'anno, dopo una discussione con suo fratello e sua moglie, Wu portò i due bambini in un motel nel distretto di Wugu, a New Taipei, per pernottare. Mentre era nella stanza, di notte avrebbe tentato di soffocare i figli con dei cuscini, tuttavia fallì dal momento che i bambini opposero resistenza. Due giorni dopo tuttavia, Wu avrebbe somministrato ai suoi figli dei sonniferi per poi strangolarli con una corda, sempre nel motel. In seguito avrebbe inviato un messaggio al suo ex marito dicendo: "Me ne vado. Starò con i bambini, o si sentiranno soli", secondo gli atti del processo. L'ex marito di Wu si precipitò al motel trovando i suoi figli morti e Wu in stato di incoscienza dopo aver preso sonniferi, farmaci antidepressivi e alcol. Wu fu portata d'urgenza in ospedale e curata. Durante il processo, Wu ha confessato di aver commesso gli omicidi, dicendo di essersi sentita sopraffatta dall'onere di prendersi cura di due bambini da sola. Nel verdetto, il tribunale ha scritto che Wu ha commesso degli omicidi "estremamente crudeli e a sangue freddo" unicamente a causa dello stress e all'insoddisfazione per le sue condizioni personali, non mostrando alcun segno di rimorso per i suoi crimini. Pur riconoscendo che è in corso un dibattito sulla pena capitale nella società taiwanese, il tribunale ha affermato di avere la responsabilità di sostenere il "diritto intrinseco alla vita" garantito a ogni bambino, citando la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia. In risposta alla sentenza, l'avvocato difensore di Wu, Liao Hui-fang, ha scritto in un post su Facebook il 26 novembre che il tribunale ha ignorato le circostanze attenuanti legate alla vita personale del suo cliente e che ha imposto la condanna a morte per compiacere l'opinione pubblica. Il verdetto può essere impugnato. (Fonti: CNA, 26/11/2020)
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