SINGAPORE: IMPICCATO UN UOMO PER DROGA, TRA DUE GIORNI TOCCHERÀ A UNA DONNA
26 luglio 2023: Mohd Aziz bin Hussain, un cinquantaseienne singaporiano di origine malese, è stato impiccato il 26 luglio 2023 all’alba nel carcere di Changi a Singapore. Era stato giudicato colpevole del traffico di circa 50 grammi di eroina e condannato a morte sulla base del Misuse of Drugs Act, una legge del 1973 che impone obbligatoriamente la pena di morte per il traffico di soglie molto basse di sostanze stupefacenti. Aziz aveva dichiarato di aver subito intimidazioni da parte dell’agente che ha condotto il suo interrogatorio, in assenza di un avvocato, e di aver firmato la confessione sulla base di false promesse di riduzione della pena. Saridewi binte Djamani, una madre di 45 anni, seguirà lo stesso destino di Aziz dopodomani. La sua esecuzione è programmata alla mezzanotte ora italiana di venerdì 28 luglio, e potrà essere sospesa solo con un atto di clemenza del Presidente di Singapore, che però non concede la grazia per crimini di droga da trent’anni. Saridewi è una ex tossicodipendente, condannata a morte per traffico di circa 30 grammi di eroina. Ha dichiarato di aver reso la confessione durante una crisi di astinenza che non le consentiva di ragionare lucidamente, ma anche nel suo caso non ci sono state attenuanti. Si tratta della prima esecuzione di una donna da circa vent’anni a Singapore. Il Paese ha già giustiziato 11 piccoli trafficanti nel 2022 e 3 quest’anno, ma nonostante questa politica di tolleranza zero vada avanti da mezzo secolo non è ancora riuscito a catturare i boss della droga e a fermare il traffico, per ammissione dello stesso Ministro della Giustizia e dell’Interno Shanmugam Kasiviswanathan. (Piero Zilio, 26/07/2023)
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