ONU. COMMISSIONE DIRITTI UMANI CONDANNA POLITICA DI CASTRO
14 aprile 2005: la Commissione Onu sui Diritti Umani ha approvato la risoluzione di condanna della politica attuata dal governo cubano in materia di diritti umani, rinnovando inoltre il mandato all’inviato speciale dell’Onu Christine Chanet, magistrato francese alla guida degli ispettori incaricati di riferire sulla situazione dei diritti umani nell'isola. La risoluzione chiede a Cuba di collaborare con la Chalet, che da parte sua ha recentemente chiesto al regime di Fidel Castro di liberare tutti i dissidenti politici, garantire libertà di espressione e revocare le restrizioni alla libertà di movimento. L’Havana non ha finora consentito all’inviata Onu, che ha ricevuto l’incarico per la prima volta nel 2003, di visitare l’Isola caraibica, che vede il presidente Castro governare senza interruzione dal 1959.
La Commissione Onu sui Diritti Umani - costituita da 53 paesi – ha approvato il testo, presentato dagli Stati Uniti e co-sponsorizzato dall’Unione Europea, con 21 voti favorevoli, 17 contrari e 14 astenuti. Dei 12 paesi latino-americani presenti in Commissione, hanno votato a favore Honduras, Guatemala, Messico e Costarica. Con l’eccezione di Cuba, che ha votato contro, i restanti si sono astenuti. Voto contrario è stato espresso anche da Russia, Sudan e Cina. “Il Governo cubano non ha compiuto quei passi necessari per assicurare al proprio popolo i più basilari diritti umani”, ha dichiarato Lino Piedra, membro della delegazione Usa, aggiungendo che a Cuba “prosegue l’imposizione di uno stato totalitario che vieta l’espressione del dissenso, punendolo con lunghe pene detentive”. Il delegato cubano Juan Antonio Fernandez ha definito la risoluzione “un’ipocrisia”, aggiungendo che le decisioni della Commissione Diritti Umani costituiscono una “farsa”. (Fonti: Reuters, Adn, 14/04/2005)
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