AFGHANISTAN. ESECUZIONE EXTRA-GIUDIZIARIA, LAPIDATA PER ADULTERIO COME AI TEMPI DEI TALEBANI
21 aprile 2005: una donna afghana, Amina, di 29 anni, sposata, è stata uccisa a sassate in pubblico per adulterio. Il suo amante è stato frustato e poi liberato. E' la prima volta che si verifica un episodio così inquietante dopo la cacciata dei Talebani e nel nuovo Afghanistan di Hamid Karzai. Ma il caso può essere a tutti gli effetti classificato come una esecuzione extra-giudiziaria.
La polizia ha detto che la 'condanna alla lapidazione' è stata eseguita nel distretto di Argo, a ovest di Faizabad, capoluogo della provincia di Badakhshan, a seguito di una sentenza di una Corte distrettuale.
Il capo della polizia provinciale, generale Shah Jahan Noori, ha dichiarato che la donna sarebbe stata lapidata “a seguito di una decisione del Mullah (capo religioso) Mohammed Yusof”, precisando che le autorità afghane “condannerebbero severamente tale atto irresponsabile”, qualora effettivamente accaduto. “Le decisioni stanno alla magistratura e non ai dignitari locali. I colpevoli saranno arrestati e puniti” se i fatti saranno provati, ha sottolineato.
Un testimone, Mujibur Rahman, ha detto alla Reuters che Amina è stata trascinata fuori dalla casa dei genitori da funzionari locali e che il marito l'ha uccisa a sassate, mentre il suo amante è stato frustato, cento volte, e poi liberato.
La Commissione indipendente afghana dei diritti dell'uomo ha detto invece che la donna non è stata lapidata ma uccisa dalla famiglia del marito. Il portavoce della commissione Nader Nadery ha detto all'Afp che le informazioni di cui dispone “indicano che la donna è stata uccisa dalla famiglia del marito per aver avuto una relazione con un altro. L'uomo con cui aveva avuto questa relazione è stato frustato in pubblico”.
L'uomo era recentemente tornato in Afghanistan dopo cinque anni passati in Iran e che la moglie aveva chiesto la separazione. Il marito e la sua famiglia avevano poi scoperto che Amina aveva una relazione con un altro uomo e, secondo la commissione, hanno deciso di farsi giustizia da soli.
La pratica della lapidazione divenne comune con il regime ultra-fondamentalista dei Talebani, cacciati dall'Afghanistan a fine 2001, dopo gli attentati dell'11 settembre contro gli Stati Uniti. Una delle tante regole emanate dai Talebani per restringere la libertà femminile, prevedeva - oltre al divieto di ridere, di apparire sul balcone di casa e così via - la lapidazione pubblica per le donne accusate di aver relazioni sessuali al di fuori del matrimonio. Molte esecuzioni pubbliche di donne avevano luogo in stadi sportivi.
Nella nuova Costituzione sottoscritta il 4 gennaio 2003, con Karzai presidente a interim dello Stato islamico afghano, a uomo e donna vengono attribuiti gli stessi diritti, mentre uno dei punti fondamentali è la protezione dei diritti umani. (Fonti: ANSA, 24/04/2005)
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