SOUTH CAROLINA (USA): GOVERNATRICE CHIEDE LA CONDANNA A MORTE PER L’ATTENTATORE DELLA CHIESA METODISTA DI CHARLESTON
20 giugno 2015: Dylann Roof, 21 anni, bianco, è accusato di aver ucciso 9 persone di colore il 17 giugno durante una sessione di studio biblico nella Chiesa Metodista Episcopale Africana “Emanuel” di Charleston.
Il 19 giugno la governatrice del South Carolina, Nikki Haley, 43 anni, Bianca, repubblicana, prendendo la parola durante una veglia di preghiera in un’altra chiesa AME (African Methodist Episcopal) ha detto che Roof deve “assolutamente” essere condannato a morte. Ovviamente l’opinione della governatrice non è vincolante a nessun livello per il processo. Il professor Miller Shealy, della facoltà di legge della Università di Charleston, ha detto che la grande pubblicità attorno al caso potrebbe galvanizzare l’opinione pubblica a favore della pena di morte, come è successo recentemente nel caso di Dzhokhar Tsarnaev, l’attentatore della Maratona di Boston. “Questo è il nostro Attentatore di Boston”, ha detto Shealy. In realtà proprio sul caso di Tsarnaev l’opinione pubblica del Massachusetts era a netta maggioranza contraria alla pena di morte.
Il South Carolina invece è uno stato più favorevole alla pena di morte. Nella graduatoria degli stati che, in proporzione alla popolazione, compiono più esecuzioni, il South Carolina è al 7° posto. L’ultima esecuzione però risale al 2011, e secondo alcuni esperti lo stato non effettuerà esecuzioni almeno per i prossimi 5 anni, anche in considerazione del fatto che attualmente non ha farmaci letali nei depositi, né una legge che consenta di acquistarli eventualmente da laboratori artigianali la cui identità venga tenuta segreta. Un altro aspetto rende questo caso diverso da quello di Tsarnaev: l’attentato alla Maratona di Boston (3 morti) è stato considerato “terrorismo” e come tale giudicato in un tribunale federale, mentre l’attentato alla chiesa metodista nera di Charleston (9 morti) è incardinato davanti ad un normale tribunale statale come “omicidio plurimo aggravato dall’odio razziale”. La procuratrice di Charleston a cui è stato assegnato il caso, Scarlett Wilson, bianca, repubblicana, in una conferenza stampa il 19 giugno, non ha preso una posizione specifica. Ha detto che la sua priorità è parlare con i familiari delle vittime: “Il mio primo dovere, il mio dovere primario è verso i parenti delle vittime. Meritano di essere i primi a conoscere i fatti, e meritano di essere coinvolti in qualsiasi conversazione che possa riguardare la pena di morte”. Nessuno dei parenti delle vittime ha ancora fatto dichiarazioni ufficiali, né a favore né contro la pena di morte. La forte tradizione “compassionevole” della chiesa metodista porta molti osservatori a ritenere che se una posizione verrà presa, sarà contro la condanna a morte per l’attentatore. Attualmente il South Carolina ha 44 detenuti nel braccio della morte, e dal 1985 ad oggi ha compiuto 43 esecuzioni. Roof è comparso brevemente in tribunale il 19 giugno per una udienza di convalida dell’arresto, e una nuova udienza non è prevista fino ad ottobre. (Fonti: Associated Press, bustle.com, Reuters, Nessuno tocchi Caino, 20/06/2015)
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