LA CORTE SUPREMA USA DICHIARA INCOSTITUZIONALE LA PENA DI MORTE DELLA FLORIDA
12 gennaio 2016: la Corte Suprema degli Stati Uniti ha dichiarato incostituzionale la legge capitale della Florida nella parte in cui il giudice ha più potere della giuria popolare nel decidere una condanna a morte.
Con un voto 8-1 (in dissenso ha votato il giudice conservatore Samuel Alito), la corte ha annullato la condanna a morte di Timothy Hurst, disponendo che il processo venga ripetuto, e che tutte le prove e tutte le aggravanti debbano essere valutare dalla giuria popolare, senza più dare al giudice il potere di aggiungere, nel formalizzare la sentenza, elementi di valutazione diversi da quelli decisi dalla giuria popolare.
Hurst, 35 anni, bianco, venne condannato a morte nel 2000 con l’accusa di aver ucciso, durante una rapina, il 2 maggio 1998, Cynthia Harrin.
Quella condanna venne annullata il 17 settembre 2009 dalla Corte Suprema di stato, che aveva ritenuto che i suoi difensori, durante il processo, non avessero illustrato adeguatamente alcune possibili attenuanti legate al basso quoziente intellettivo e gravi problemi durante l’infanzia. Il 16 agosto 2012 la giudice Linda Nobles aveva emesso una nuova condanna a morte, accogliendo una raccomandazione in tal senso votata 7-5 da una giuria popolare nei mesi precedenti.
La Florida è uno dei pochissimi stati in cui non è richiesta l’unanimità della giuria popolare per decidere una condanna a morte, ma nel caso di oggi, in discussione è la possibilità che ha il giudice di aggiungere nella motivazione della sentenza (quella che poi sarà esaminata dalle corti d’appello) elementi di prova diversi da quelli usati dalla giuria popolare nella sua propria decisione. Secondo la Corte Suprema, questo violerebbe il Sesto Emendamento, che garantisce il diritto ad essere giudicati da una giuria di “pari”, e quindi da una giuria popolare. La sentenza non è retroattiva, e quindi si applica solo a chi ha ancora delle procedure di appello pendenti davanti alla Corte Suprema della Florida. (Fonti: Washington Post, 12/01/2015)
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