USA - Louisiana L’Amministrazione penitenziaria migliora le condizioni di detenzione nel braccio della morte
29 settembre 2021: L’Amministrazione penitenziaria migliora le condizioni di detenzione nel braccio della morte. Nel marzo 2017 un gruppo di avvocati, supportati da importanti organizzazioni per i diritti civili, aveva iniziato una causa contro “il disumano isolamento in celle minuscole” che veniva applicato “in automatico” a tutti i detenuti del braccio della morte. Oggi Betsy Ginsberg, direttrice della Civil Rights Clinic della Cardozo School of Law ha fatto il punto della situazione: “Ieri la giudice federale Shelly D. Dick ha archiviato la causa che vedeva noi avvocati dei detenuti contrapposti all’amministrazione penitenziaria. La giudice ha preso atto che l’amministrazione ha messo in atto negli ultimi anni una serie di modifiche al regolamento carcerario che vanno nella direzione da noi auspicata, e che in effetti soddisfano le nostre richieste a nome dei detenuti”. Ginsberg ha poi spiegato che l’accordo tra Amministrazione e avvocati era già stato firmato il 9 aprile, e oggi è stato ratificato davanti al giudice. Ken Pastorick, portavoce dell’Amministrazione Penitenziaria della Louisiana, ha spiegato che già nel 2016 l’Amministrazione aveva iniziato a prendere in considerazione la necessità di aggiornare il regolamento penitenziario del suo carcere più importante, il Penitenziario di Stato di Angola, dove sono tenuti i detenuti con le pene più alte e dove è ospitato anche il braccio della morte. già due mesi dopo l’iniziativa giudiziaria dei detenuti, l’Amministrazione, ha aggiunto Pastorick, aveva allargato le maglie della “socialità”, consentendo ai detenuti di riunirsi, divisi per piani, per 2 ore ogni mattina e 2 ore ogni pomeriggio. Il portavoce dell’Amministrazione Penitenziaria ha precisato che attualmente nel braccio della morte di Angola ci sono 63 detenuti maschi, mentre l’unica donna condannata a morte in Louisiana, Antoinette Frank, che secondo i documenti ufficiali dovrebbe essere nel penitenziario femminile di St. Gabriel, secondo Pastorik ora si troverebbe in un “reparto diverso dello steso carcere”. Oltre a non essere preciso su dove si trovi attualmente la Frank, Pastorik non ha nemmeno specificato se ed eventualmente in che modo la migliorata “socialità” sia stata applicata anche all’unica detenuta donna del braccio della morte. In una mail successiva il portavoce ha aggiunto che il dipartimento era lieto di aver raggiunto un accordo senza ulteriori controversie. "Fino ad oggi, il penitenziario statale della Louisiana continua a cercare modi per migliorare l'interazione sociale tra i prigionieri nel braccio della morte", afferma la dichiarazione, aggiungendo che il dipartimento non ha pagato spese legali, danni e non ha ammesso alcuna responsabilità. Betsy Ginsberg, che oltre ad essere un’attivista dei diritti civili è anche una degli avvocati che hanno intentato la causa legale, ha detto che gli uomini vivono ancora nelle stesse celle “senza finestre e con le dimensioni di un bagno domestico medio". Ma, in base all'accordo, possono lasciare le celle, riunirsi in gruppi fino a 16 detenuti, più volte al giorno. Ciò include le riunioni mattutine e pomeridiane ai piani, almeno cinque ore di attività ricreative all'aperto ogni settimana con altri detenuti, sempre degli stessi piani, servizi religiosi e lezioni di gruppo. Prima che la causa fosse avviata, i detenuti potevano andare all’aperto da soli, in una "piccola gabbia all'aperto simile a un recinto per cani". Potevano lasciare le loro celle, uno alla volta, per un'ora al giorno, per fare la doccia, telefonare, e camminare in un corridoio. Tali condizioni protratte per anni, hanno sostenuto gli avvocati, hanno messo a repentaglio la salute fisica e mentale dei detenuti. Ginsberg ha poi aggiunto un dettaglio: “I detenuti hanno chiesto una cosa a cui probabilmente gli avvocati non avrebbero mai pensato da soli”. L'accordo sancisce uno spostamento della recinzione del cortile ricreativo in modo che nel cortile di passeggio sia inclusa anche una striscia di circa 90 metri quarati di “erba”. "Una delle cose che abbiamo sentito più e più volte, una delle cose che volevano davvero era toccare l'erba, sentire l'erba sotto i loro piedi", ha detto Ginsberg. Cause simili a quella della Louisiana negli ultimi anni hanno avuto successo anche in altri stati. La Pennsylvania ha accettato i cambiamenti alla fine del 2019 (vedi NtC 18/11/2019 e la ratifica del giudice federale il 16/04/2020). la Carolina del Sud ha spostato il braccio della morte in una nuova prigione dove i funzionari hanno affermato che i detenuti sarebbero stati in grado di avere un lavoro e di mangiare e pregare insieme per la prima volta dopo decenni di prassi dell’”isolamento automatico” (vedi Ntc 11/07/2019 e la ratifica del giudice federale il 16/04/2020). In Virginia un primo “ammorbidimento” a seguito di una causa legale risale al 16/10/2015 (vedi), poi considerato insufficiente da una giudice federale nel 2018, migliorato, e ratificato da un altro giudice federale il 16/04/2020, poco prima che, il 24 marzo 2021 lo stato abolisse la pena di morte e spostasse gli unici due detenuti del braccio della morte in un supercarcere “normale”. Il Missouri ha cambiato le sue condizioni sotto la pressione degli attivisti, ma senza una causa legale, e un caso è pendente in Florida, ha concluso la Ginsberg.
Louisiana death row: Inmates get time, daily meal together (apnews.com) (Fonte: Associated Press, 29/09/2021)
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