TAIWAN: PREMIER, LE ESECUZIONI CONTINUERANNO
19 marzo 2013: il premier taiwanese Jiang Yi-Huah ha detto che il governo sta valutando con cautela l’eliminazione della pena di morte, aggiungendo tuttavia che l'attuale politica di giustiziare i condannati a morte resta invariata.
Il premier ha detto che il codice penale prevede ancora la pena di morte, anche se alcune persone nel Paese sostengono la sua eliminazione e alcuni paesi europei hanno spesso chiesto la sua abrogazione.
Ha sottolineato che molte persone a Taiwan credono nel ricorso alla pena capitale per scoraggiare la criminalità.
"Attualmente, la maggioranza dei cittadini ha una visione positiva sul mantenimento della pena capitale per scoraggiare i crimini efferati. Il Ministero della Giustizia studia costantemente la questione, ma la nostra politica attuale non è cambiata", ha detto il premier, sottolineando che il governo sta adottando un atteggiamento prudente e continua a riesaminare alcuni casi al fine di evitare errori giudiziari o condanne capitali con prove insufficienti.
Tttavia, se tutte le procedure del caso sono state completate e le condanne vengono confermate, il Ministero della Giustizia disporrà l’esecuzione dei condannati a morte a tempo debito, ha detto il premier rispondendo alle domande del deputato Tsai Chin-lung del Kuomintang, il quale chiedeva se il governo disporrà esecuzioni capitali nel periodo che precede il Tombsweeping Day, una festa nazionale che quest'anno cade il 4 aprile.
Il Tombsweeping Day è una festa importante nelle comunità cinesi, in cui le persone si riuniscono presso le tombe di famiglia per rendere omaggio agli antenati.
Il ministro della Giustizia Tseng Yung-fu ha detto che il Ministero farà effettuare le esecuzioni se non vi sono ulteriori motivi di ricorso speciale o di nuovi processi, senza fornire un calendario.
Con l'esecuzione più recente, che ha avuto luogo lo scorso dicembre, il numero dei prigionieri nel braccio della morte è attualmente di 55, ha reso noto il Ministero. (Fonti: CAN, 19/03/2013)
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