SADDAM. ESPERTO ONU, TRIBUNALE NON ERA INDIPENDENTE
6 novembre 2006: per Leandro Despouy, relatore speciale delle Nazioni Unite sull'indipendenza dei giudici, l'ex presidente iracheno Saddam Hussein e' stato processato e condannato a morte da un tribunale ne' indipendente ne' imparziale.
Despouy ha auspicato, in un comunicato diffuso a Ginevra, che Saddam possa essere giudicato in appello da un ''tribunale internazionale indipendente e imparziale, che goda di tutte le garanzie che gli permettano di ricevere l'appoggio delle Nazioni Unite''.
Per l'esperto dell'Onu, il processo all'ex rais non si e' svolto in un ''quadro legale conforme ai principi internazionali dei diritti umani, in particolare per quanto concerne il diritto a essere giudicato da un tribunale indipendente e imparziale, nel rispetto dei diritti della difesa''.
Secondo il relatore Onu, ''la legittimita' e la credibilita' (del tribunale) sono dubbie'', in quanto esso e' stato ''istituito durante un'occupazione considerata da molti illegale, composto da giudici selezionati durante questa occupazione'' ed e' stato ''finanziato principalmente dagli Stati Uniti''.
Un'esecuzione ''sarebbe in evidente contraddizione con la tendenza internazionale all'abolizione della pena di morte'', sottolinea.
Despouy critica che disposizioni del diritto penale internazionale siano combinate con una superata legislazione irachena che prevede la pena capitale, e ''sollecita le autorita' irachene e non eseguire la sentenza''.
Le condanne a morte emesse dall’Alta Corte Irachena automaticamente vanno in appello, esaminato da un panel di nove giudici.
La decisione dei giudici è attesa entro la metà di gennaio. In caso di conferma della condanna a morte, le esecuzioni sono previste entro 30 giorni. (Fonti: Ansa, Ap, 07/11/2006)
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