INDIA: LA CORTE SUPREMA CONFERMA SOLO IL 5% DELLE CONDANNE CAPITALI EMESSE NEL PAESE
20 luglio 2015: solo il 5% delle 1.790 condanne a morte emesse dai tribunali indiani negli ultimi 15 anni sono state confermate dalla Corte Suprema. I numeri indicano che le eccessive condanne capitali pronunciate dai tribunali di grado inferiore hanno come conseguenza decenni passati a vuoto nel braccio della morte, dicono gli esperti.
Il Centro sulla Pena di Morte presso la National Law University di Delhi ha scritto a tutte le Alte Corti del Paese alla ricerca dei dettagli di tutte le condanne a morte emesse dai tribunali delle rispettive giurisdizioni nel corso degli ultimi 15 anni. Tutte le condanne a morte emesse dai tribunali di primo grado, fatta eccezione per i casi di terrorismo, devono passare per l’Alta Corte per la conferma.
Il Madhya Pradesh è stato l'unico stato che non ha risposto, mentre i dati dell’Alta Corte di Calcutta avevano così tante informazioni mancanti che non sono stati utilizzati.
Sono 1.512 le condanne stabilite dalle Alte Corti, mentre le restanti sono in attesa di decisione o sono state rinviate per nuovi processi.
In più di un quarto dei casi, le Alte Corti hanno assolto persone che non solo erano state riconosciute colpevoli, ma anche condannate a morte da tribunali di primo grado. Un’altra metà dei casi ha portato a commutazioni.
In tutto, meno del 15% dei casi sono stati confermati dalle Alte Corti. Il Bihar ha avuto il più alto tasso di assoluzioni da parte di Alte Corti.
Dei casi giunti alla Corte Suprema (186 casi), il 10% ha portato ad assoluzioni, mentre il 60% ha portato a commutazioni.
Solo 59 casi dei 1.790 originari - meno del 5% - sono stati confermati dalla Corte Suprema.
In tutto, un terzo delle condanne a morte pronunciate da tribunali di primo grado hanno portato ad assoluzioni in una fase successiva. (Fonte: The Hindu, 20/07/2015)
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