GIAPPONE: NON VUOLE PRESENTARE APPELLO IL CONDANNATO A MORTE PER GLI OMICIDI DEI DISABILI
19 marzo 2020: Un giapponese che di recente è stato condannato a morte per gli omicidi nel 2016 di 19 disabili mentali in una casa di cura vicino Tokyo ha dichiarato il 18 marzo 2020 che non presenterà appello contro la sentenza. Satoshi Uematsu, un trentenne che precedentemente aveva lavorato nella casa di cura Tsukui Yamayuri En a Sagamihara, nella prefettura di Kanagawa, ha detto a Kyodo News che se anche il suo avvocato difensore presentasse appello entro la scadenza del 30 marzo, chiederà che non venga accolto. "Me l’aspettavo (la condanna a morte) ma non sono convinto (di meritarla)", ha detto Uematsu. Il 16 marzo scorso il Tribunale distrettuale di Yokohama ha stabilito che Uematsu possa essere ritenuto responsabile penalmente delle sue azioni, che causarono la morte di 19 persone e il ferimento di altre 26. "Penso che sia sbagliato continuare il mio processo nelle corti di grado superiore. Ho trovato la mia risposta", ha detto Uematsu, aggiungendo di sentirsi "triste" quando pensa a quanto sarà difficile per lui ricevere visitatori una volta che la sua condanna capitale sarà definitiva. Uematsu non ha espresso rimorsi per aver fatto osservazioni discriminatorie sulle persone con disabilità gravi nel corso delle udienze. "Non credo di dire qualcosa di sbagliato ... (Quelle persone gravemente disabili) non hanno il diritto di lamentarsi anche se sono state uccise", ha detto. Nel processo, ha affermato che le persone disabili che non sono in grado di comunicare i loro pensieri "creano infelicità nella società". (Fonti: Kyodonews, 18/03/2020)
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