COLORADO (USA): ABOLITA LA PENA DI MORTE NELLO STATO
24 marzo 2020: Il Governatore del Colorado Jared Polis ha ratificato l’abolizione della pena di morte nello Stato. Polis, 44 anni, bianco, Democratico, ha controfirmato in pubblico la legge (SB 20-100) che era stata approvata il 30 gennaio dal Senato, e il 26 febbraio dalla Camera. Il Colorado è il 22° stato che ha abolito la pena capitale, ed è il 10° stato a farlo dal 2004. Contestualmente Polis ha anche commutato le condanne a morte dei 3 uomini nel braccio della morte in altrettanti ergastoli senza condizionale. A beneficiare della commutazione sono Nathan Dunlap, Sir Mario Owens, e Robert Ray, tutti di colore. Il Colorado, uno stato con 5 milioni di abitanti, da quando ha reintrodotto la pena di morte nel 1975, ha giustiziato una sola persona, Gary Lee Davis nel 1997. La commutazione non era inclusa nella legge, che si applica ai reati processati dopo il 1° luglio 2020, e non è retroattiva, ma Polis, con una dichiarazione scritta, ha voluto spiegare la ratio della sua decisione. “Le commutazioni sono generalmente concesse a seguito di cambiamenti straordinari negli autori dei reati. Non è per questo che sto commutando queste condanne. Piuttosto, le commutazioni di questi individui spregevoli e colpevoli sono coerenti con l'abolizione della pena di morte nello stato del Colorado e coerenti con il riconoscimento che la pena di morte non può essere, e non è mai stata, amministrata equamente nello stato del Colorado“. Il governatore ha detto che sa che la sua decisione non sarà popolare tra tutti gli abitanti dello stato. "Mentre capisco che alcune vittime sono d'accordo con la mia decisione e altri non sono d'accordo, spero che questa decisione fornisca loro quella chiarezza e certezza che serve per andare avanti", ha detto. La decisione di Polis di firmare la legge sulla pena di morte non è stata una sorpresa, più volte in passato si era espresso a favore dell’abolizione. Contrari alla legge erano stati in Parlamento due democratici, la senatrice Rhonda Fields e il deputato Tom Sullivan. Il figlio della Fields e la sua fidanzata furono uccisi da Ray e Owens. Il figlio di Sullivan è una delle 12 vittime di uno squilibrato, James Holmes, che, il 20 luglio 2012, in un cinema dove si proiettava un film di Batman, travestito da Joker aveva aperto il fuoco sul pubblico. Holmes nel 2015 venne condannato all’ergastolo senza condizionale perché la giuria popolare non aveva raggiunto l’unanimità. In linea di principio da qui al 1° luglio quando l’abolizione entrerà in vigore, alcuni processi ancora non terminati potrebbero portare ad altre condanne a morte, ma è molto improbabile. L’ultima condanna a morte venne emessa in Colorado nel giugno 2009, ed era quella contro Ray. Nathan Dunlap, 46 anni, nero, venne condannato a morte il 17 maggio 1996 con l’accusa di aver ucciso, nella notte del 14 dicembre 1993, 4 dipendenti, due dei quali di 17 anni, di un fast-food dal quale era stato da poco licenziato. Sir Mario Owens e Robert Ray, entrambi 34 anni, neri, erano stati condannati a morte rispettivamente nel 2008 e nel 2010 per complicità nello stesso reato: erano accusati di aver organizzato l’omicidio di Javad Marshall-Fields, che doveva testimoniare contro Ray per un altro omicidio. Nell’agguato del 20 giugno 2005 era rimasta uccisa anche la fidanzata di Marshall-Fields, Vivian Wolfe. Entrambe le vittime avevano 22 anni. (Fonti: DPIC, nbcnews.com, coloradosun.com, 23/03/2020)
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