IRAN: 10.000 DETENUTI GRAZIATI IN OCCASIONE DEL CAPODANNO PERSIANO E DELL’EPIDEMIA COVID-19
20 marzo 2020: Il portavoce della magistratura iraniana il 19 marzo 2020 ha dichiarato che il leader supremo Ali Khamenei grazierà circa 10.000 prigionieri, "più della metà dei quali scontano pene detentive legate alla sicurezza". Il 18 marzo, i media iraniani hanno riferito che Khamenei aveva concordato con la richiesta del capo della magistratura Ebrahim Raisi di graziare alcuni prigionieri, esclusi quelli che scontano più di cinque anni per motivi di "sicurezza”. Il leader supremo dell'Iran emette grazie in determinate occasioni, comprese le festività religiose, nonché in occasione del capodanno iraniano che si celebra il 21 marzo. Nelle ultime due settimane, Teheran aveva già concesso la scarcerazione temporanea di 70 mila detenuti per contrastare la diffusione del coronavirus nelle carceri. L’amnistia riguarderà detenuti condannati a oltre 10 anni di carcere che abbiano già scontato almeno metà della pena, a detenuti anziani (70 anni se uomini, e 60 se donne) che abbiano già scontato almeno un quinto della pena, e a condannati a pene inferiori a cinque anni per reati legati alla sicurezza. Lo riporta l’agenzia di stampa Irna. L'Iran non riconosce il termine "prigioniero politico" e usa "prigionieri di sicurezza", categoria che comprende gli oppositori del regime, i prigionieri di coscienza e le persone arrestate durante le proteste popolari. Come già riportato da Nessuno tocchi Caino, nei giorni scorsi con due diversi provvedimenti, Raisi aveva disposto la scarcerazione temporanea di circa 70.000 detenuti per deflazionare le carceri, dove il virus Covid 19 ha mietuto molte vittime. Il provvedimento di grazia sarà applicato in gran parte a persone che sono già state rilasciate “sulla parola”. Il 10 marzo, il relatore speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani in Iran, Javaid Rehman, aveva chiesto a Teheran di liberare temporaneamente tutti i prigionieri politici dalle prigioni sovraffollate e con pessime condizioni igienico-sanitarie per contribuire ad arginare il contagio di coronavirus. Parlando con i giornalisti a Ginevra, Rehman ha anche affermato che un certo numero di cittadini con doppia nazionalità e stranieri detenuti in Iran sono a rischio reale di contagio, se non sono già stati infettati dal virus. Finora la magistratura iraniana ha permesso ad alcuni "prigionieri di sicurezza" con pene basse di usufruire della scarcerazione provvisoria. Tra loro, Nazanin Zaghari-Ratcliff, con doppia nazionalità britannica e iraniana condannata a cinque anni per accuse di spionaggio. Altri detenuti stranieri o con doppia nazionalità sono però ancora detenuti, nonostante le pressioni internazionali. La nota avvocatessa e difensore dei diritti umani Nasrin Sotoudeh, che sta scontando una condanna a 10 anni, ha intrapreso uno sciopero della fame in segno di protesta per i rischi legati alla detenzione in tempi di Covid-19. L’Iran è il principale focolaio dell’epidemia del Medio Oriente. L’ultimo bilancio fornito dal ministero della Salute è di 1.135 morti, mentre il totale dei contagi ha raggiunto quota 17.361. (Fonti: Radiofarda, shabtabnews.com, 19/03/2020)
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