IRAN: 70 PRIGIONIERI POLITICI A TEHERAN E KARAJ PROTESTANO PER LA DIFFUSIONE DEL CORONAVIRUS
26 marzo 2020: Settanta prigionieri politici a Teheran e Karaj stanno protestando per la diffusione del Coronavirus nelle carceri, ha riferito Iran-HRM il 22 marzo 2020. Quaranta prigionieri politici nel Penitenziario Maggiore di Teheran il 16 marzo hanno iniziato uno sciopero della fame per protestare contro il rifiuto della magistratura di concedere licenze a prigionieri politici e prigionieri di coscienza dopo la diffusione del Coronavirus nelle carceri. Tra i detenuti che stanno attuando la protesta ci sono anche diversi arrestati durante le “proteste di novembre” 2019. I prigionieri politici hanno annunciato lo sciopero della fame in una dichiarazione che conteneva la notizia della morte di diversi detenuti in questa prigione a causa della diffusione del Coronavirus. La dichiarazione, tra l’altro, dice: “Noi, prigionieri politici e manifestanti di novembre (2019) abbiamo iniziato uno sciopero della fame perché siamo stati sepolti vivi. Nessuno di noi ha commesso alcun crimine. Il nostro unico crimine era protestare contro la condotta del governo, la corruzione e le condizioni economiche. Abbiamo il diritto di protestare. Il Governo, invece di rispondere alle nostre richieste, ci ha fatto arrestare e torturare. Ora ci hanno seppelliti vivi. Un detenuto è morto di Coronavirus nella cella vicino alla nostra. Le visite (dei parenti e degli avvocati, ndt) sono interrotte, e non possiamo fare nulla. Rimangono in carcere quelli che hanno protestato contro la condotta del governo, mentre rimangono liberi i corrotti. Siamo imprigionati per aver cercato giustizia. Aver scritto un articolo o aver partecipato a una protesta è il nostro unico crimine. Diversi detenuti sono morti di Coronavirus in questa prigione. Certamente il virus si diffonderà anche nel nostro reparto. Inoltre, alcuni dei manifestanti di novembre 2019 sono stati trasferiti nel Braccio 4, e hanno contratto malattie della pelle. Hanno il corpo è pieno di lividi e si stanno spellando. Queste sono malattie contagiose. A tutti noi è stato negato un processo pubblico, e siamo stati interrogati sotto tortura”. Le prigioni sovraffollate dell'Iran sono a forte rischio di diffusione del Coronavirus. Anche trenta detenuti della prigione centrale di Karaj hanno iniziato uno sciopero della fame dall'11 marzo in segno di protesta per il rifiuto del regime di fornire un minimo di equipaggiamento igienico e protettivo per contrastare la diffusione del Coronavirus. (Fonti: Iran-HRM, 22/03/2020)
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