SIRIA: TRE CONDANNE A MORTE PER GLI OMICIDI DI UN ATTIVISTA E DI SUA MOGLIE
23 maggio 2024: Un tribunale militare di Al-Rai, presso Aleppo, il 22 maggio 2024 ha emesso tre condanne a morte in relazione agli omicidi dell'attivista Mohammed Abdul Latif (Abu Ghannoum) e di sua moglie, avvenuti circa un anno e mezzo fa ad al-Bab, nell’area orientale di Aleppo. L'avvocato Ahmad al-Mousa ha riferito alla testata Enab Baladi che il 22 maggio il Tribunale ha emesso tre condanne all’impiccagione per l'omicidio premeditato di Abu Ghanoum. I condannati a morte sono Anwar al-Suleiman, Mohammed al-Akil e Mohammed al-Mugheer. Il Tribunale ha anche condannato Murad Khallou a tre mesi di prigione per aver coperto l'omicidio e non aver informato le autorità, ha detto l'avvocato. Al-Mousa, avvocato presso la Aleppo Free Lawyers' Association, ha dichiarato che la decisione può essere impugnata davanti alla Corte di Cassazione e non è ancora diventata definitiva. Al-Mousa considera il verdetto come il risultato della diligenza e della perseveranza degli Avvocati Liberi di Aleppo nel difendere gli oppressi e i perseguiti, sforzandosi di ottenere giustizia. In una precedente conversazione con Enab Baladi, una fonte dei dintorni di Aleppo ha affermato che l’esecuzione delle condanne a morte è sospesa nelle aree controllate dal Governo Provvisorio Siriano (SIG), e che ci sono più di 100 condanne a morte non applicate nei tribunali dei dintorni di Aleppo. Il 7 ottobre 2022, uomini affiliati al gruppo Abu Sultan al-Diri della divisione di al-Hamza (al-Hamzat), legati all'Esercito Nazionale Siriano sostenuto dalla Turchia, avrebbero ucciso l'attivista Mohammed Abdul Latif (Abu Ghannoumumum) e sua moglie incinta. Il 10 novembre 2022, l'allora direttore della polizia militare, il generale di brigata Ahmad al-Kurdi, disse a Enab Baladi che il caso dell'assassinio di Abu Ghannoum era stato deferito alla magistratura militare. Abu Ghannoum era un importante attivista dei media nel nord della Siria, noto per le sue frequenti presenze in proteste e manifestazioni, organizzandole e chiedendole per vari motivi. L'attivista aveva criticato la diffusa corruzione in tutti gli aspetti della vita nella regione, attraverso i suoi post sui social media o iniziative sul campo. (Fonte: Enab Baladi, 22/05/2024)
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